Coppia intossicata, marito trasferito al Cotugno

Redazione
Coppia intossicata, marito trasferito al Cotugno
Liberata la salma di Geraldina e dissequestrata la pizzeria di Ariano Irpino

Coppia intossicata, marito trasferito al Cotugno. Una probabile intossicazione alimentare ha causato la morte di Geraldina Corsano di  46 anni, mentre il marito Angelo Meninno versa ancora in grave condizioni.

Il trasferimento al Cotugno

Tanto è vero che i sanitari ne hanno diposto il traferimento dall’ospedale di Ariano Irpino al Cotugno di Napoli. Mentre gli investigatori sono al lavoro per fare luce sull’intera vicenda.

Il sospetto di una intossicazione causata da qualcosa che possano aver mangiato è sempre più plausibile, ma bisognerà attendere l’autopsia sul corpo della donna per avere qualche certezza in più.

Intanto, la cartella clinica della donna è già acquisita, mentre le forze dell’ordine hanno posto i sigilli al locale dove i due, il sabato sera prima di aver iniziato a stare male, erano andati a cenare.

Si indaga, al momento, per omicidio colposo. Per ora non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati da parte della Procura della Repubblica presso il tribunale di Benevento, competente per il territorio dell’Alta Irpinia.

La lettera dell’avvocato difensore della pizzeria

L’avvocato Guerino Gazzella, che difende la titolare del locale, una pizzeria, di Ariano Irpino finito ora nell’occhio del ciclone per la presunta intossicazione alimentare, ha diffuso una nota.

Nella lettera, oltre ad esprimere solidarietà a nome proprio e della titolare del locale stesso, spiega che “è necessario precisare che, immediatamente, la mia assistita si è resa disponibile a collaborare con le forze di polizia giudiziaria che, in questo momento, stanno svolgendo tutte le indagini del caso.

A tal proposito“, incalza l’avvocato Gazzella, “ci tiene a evidenziare che i prodotti oggetto dei controlli sono stati utilizzati da numerosi altri utenti della struttura e anche dalla stessa famiglia del titolare, senza determinare alcun problema.

Per questo, confidiamo vivamente negli accertamenti giudiziari in corso, affinché, possa emergere, chiaramente, la verità. Attendiamo gli esiti delle indagini in corso e, allo stesso tempo, abbiamo intrapreso tutte le opportune e necessarie attività difensive utili a tutelare la mia assistita”, conclude ancora Gazzella.