Coronavirus: nuovo ospedale “focolaio” in Campania, chiesto l’intervento del ministro della salute

Redazione
Coronavirus: nuovo ospedale “focolaio” in Campania, chiesto l’intervento del ministro della salute

I consiglieri comunali e le forze politiche di maggioranza a Castellammare di Stabia denunciano in una nota i 18 contagi da Coronavirus tra il personale sanitario dell’ospedale cittadino, il ”San Leonardo”, e chiedono l’attenzione del Ministro della Salute al quale domandano ”di intervenire in fretta”.

“Un ospedale focolaio”, spiegano, con “18 operatori sanitari già contagiati, perché privi di dispositivi di protezione adeguati per fronteggiare l’emergenza. Un numero che rischia di essere ancora provvisorio. E ognuno di loro è diventato potenziale veicolo del virus”.

”Non sono bastate le denunce, le invocazioni, gli appelli, le interrogazioni – aggiungono – per mutare uno scenario ai limiti della follia e una sciatteria senza eguali nella gestione del San Leonardo”. ”Già lo scorso 20 marzo – ricordano i consiglieri comunali di maggioranza – la vicenda del parto di una donna positiva al Covid ci aveva messi in allarme. E soltanto 20 giorni dopo il sindaco ha ricevuto una relazione dalla direzione sanitaria, evasiva e poco chiara.

Il primo  aprile siamo venuti a conoscenza dei tamponi effettuati d’urgenza a tutto il personale sanitario”. ”Non sono bastati però l’appello dei sindacati, le invocazioni dei lavoratori, la denuncia in Procura del sindaco Gaetano Cimmino, l’interrogazione parlamentare dell’onorevole Antonio Pentangelo”.

Chiedono quindi al ”Ministro della Salute di intervenire in fretta, chiediamo ai consiglieri regionali e ai parlamentari di zona di sostenerci, di affiancarci, di far sentire la loro voce insieme a noi”. ”Pretendiamo di conoscere i responsabili di quello che accade all’interno dell’ospedale San Leonardo e di sapere come è stata gestita l’intera situazione – concludono – In gioco c’è l’incolumità di tutti i pazienti, del personale dell’ospedale e di tutti i cittadini.

E non possiamo più accettare questa vergogna. Lo dobbiamo agli eroi che hanno sacrificato la loro vita”.