Coronavirus: Paolo Ascierto, il caudino che accende la speranza della guarigione

Redazione
Coronavirus: Paolo Ascierto, il caudino che accende la speranza della guarigione

E’ nato a Solopaca, ma il papà era di Sant’Agata dei Goti.

Nell’antica Saticula torna spesso dal fratello Mario Ascierto Della Ratta, già consigliere regionale. Come torna spesso a Solopaca dove ha una casa di famiglia.

Stiamo parlando del dottore Paolo Ascierto, oncologo, in servizio al Pascale di Napoli, ma famoso in tutto il mondo.

Il dottore Ascierto fa parte dell’équipe che ha somministrato a due pazienti, ricoverati al Cotugno di Napoli, Tocilizumab, un farmaco che viene solitamente utilizzato nella cura dell’artrite reumatoide, oltre ad essere un medicinale di elezione nel trattamento della sindrome da rilascio citochimica dopo trattamento con le cellule Car-T.

Il farmaco è stato somministrato a due pazienti ricoverati al Cotugno, affetti da polmonite severa da Covid 19 nella giornata di sabato “e già a distanza di 24 ore dall’infusione sono stati evidenziati incoraggianti miglioramenti soprattutto in uno dei due pazienti, che al suo arrivo in ospedale presentava un quadro particolarmente critico”.

Un primo risultato che incoraggia a continuare questo trattamento su altri pazienti. E’ troppo presto per dire se il farmaco possa, effettivamente, debellare il virus.  Ma è un primo grande risultato. Un risultato che parla anche caudino con la grande esperienza del dottore Paolo Ascierto.

Attendiamo prima di brindare, ma facciamo a lui all’équipe che sta lavorando su questo fronte e a tutti i sanitari che sono in prima linea, i nostri più grandi incoraggiamenti.

Lo studio, la competenza, la professionalità e lo spirito di sacrificio di queste persone sono impagabili. Non hanno più orari, si stanno massacrando, corrono il rischio loro stessi di contrarre il virus, magari ce ne dovremo ricordare quando tutto questo sarà finito e fare in modo che la nostra società tenga queste eccellenze nella debita considerazione, come il dottore Ascierto.