Cosa succede a Rotondi: sgarbo al sindaco Russo
Continua il successo di Cosa succede a Rotondi? Tantissime persone si stanno recando in via Varco per curiosare nei laboratori di arte dei fratelli Perone, Eugenio Giliberti, Umberto Manzo, Perino & Vele che ospitano un’opera di Luigi Mainolfi. Per tanti è stata una vera e propria scoperta, sapere che in quella strada del piccolo centro caudino c’è la maggiore concentrazione di Arte Contemporanea al mondo. Una scoperta che si sta rivelando anche un formidabile strumento di promozione per Rotondi e l’intera Valle Caudina. La manifestazione si basa su una organizzazione perfetta dovuta anche al senso di responsabilità dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco, Antonio Russo. Si tratta di una sottolineatura che deve essere fatta. L’evento, infatti, è stato promosso in modo egregio in tutta Italia. Articoli su giornali specializzati ed anche su quelli a larga diffusione hanno fatto in modo che tutti sapessero della manifestazione. E magari chi non può intervenire, in questi giorni, avrà appuntato il nome di Rotondi per fare una visita in un prossimo futuro.
Tutto perfetto allora? Magari lo fosse. L’ufficio stampa, pagato lautamente, e gli organizzatori in generale, hanno pensato che non fosse importante mettere a corrente dell’evento chi lo doveva ospitare, ossia, il comune di Rotondi. Nessuna comunicazione ufficiale è arrivata, nessuna mail, nessuna telefonata anche informale, niente di niente. Sono stati gli artisti a mettere a corrente il primo cittadino di quello che sarebbe dovuto succedere. Ma questo non era compito degli artisti, visto che si tratta di un progetto finanziato con denaro pubblico. Ripetiamo, la giunta Russo ha mostrato grande senso di responsabilità anche perché sindaco ed assessori hanno capito la portata dell’evento e, quindi, non si sono fermati a quello che è, certamente, un grave scivolone istituzionale. Anche nel catalogo che ha presentato l’evento nessuno ha pensato di fare scrivere qualche parola al padrone di casa, per ricordare che comunque Rotondi esprime un genius loci. Lo hanno fatto altri che magari della storia del piccolo centro non conoscono proprio nulla. Nonostante questo, la giunta ha provveduto a fare una pulizia straordinaria delle strade e, nel pomeriggio di sabato 24 maggio, giorno di maggiore affluenza, ha istituito una navetta per portare i visitatori in giro per i vari laboratori. E una riflessione questa che andava fatta e non certo per mettere in cattiva luce un evento che questa testata ha promosso ed ha raccontato con grande entusiasmo. Ma pensare che in Valle Caudina ci siano persone con l’anello al naso che non sanno quello che succede, che non sanno leggere un progetto, oppure non riescono ad interpretare gli eventi è l’offesa più grande che si possa fare. Basterebbe ricordare che, nel castello di Montesarchio, sede del museo del Sannio Caudino, è ospitata una mostra che raccoglie i reperti della Valle risalenti al sesto secolo Avanti Cristo, per capire che non accettiamo lezioni da nessuno. Agli sgarbi, rispondiamo con l’educazione, la gentilezza e l’accoglienza cordiale e l’offesa ed il rancore sono il marchi di fabbrica di altre persone, non dei caudini.
Peppino Vaccariello