Dall’Inps arriva il gettone universitario da 2.000 euro

Redazione
Dall’Inps arriva il gettone universitario da 2.000 euro

Dall’Inps arriva il gettone universitario da 2.000 euro. Da oggi, giovedì 28 gennaio si può  presentare la domanda, attraverso il sito dell’Inps, per il cosiddetto “gettone università”. L’ammontare del gettone  può arrivare fino a 2mila euro.“

Come accedere all’assegno

Per accedere all’assegno è necessario aver conseguito tutti i crediti previsti dal proprio corso di laurea durante l’anno accademico 2018/2019. La media deve essere  di almeno 24/30 ovvero aver conseguito una valutazione non inferiore a 92/110 per i corsi post-laurea.“

l gettone di 2mila euro può essere richiesto dagli studenti che hanno frequentato università, conservatori, istituti musicali e accademie di Belle Arti durante l’anno accademico 2018/19. Un gettone di mille euro è invece riservato a chi nello stesso anno accademico era iscritto a un corso post-laurea.

Chi può presentare domanda

La domanda può essere presentata da studenti, figli o equiparati (anche orfani) di iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, pensionati utenti della gestione dipendenti pubblici iscritti al Fondo Ipost.

Il termine ultimo per presentare la domanda viene fissato per le ore 12.00 del prossimo 1 marzo.

Sulla graduatoria incide l’Isee: si va da 2 punti per Isee superiore a 40mila euro fino a 14 punti per Isee inferiore ad 8.000 euro. Il punteggio Isee va ad aggiungersi alla media ponderata dei voti dell’anno accademico 2018/19 ovvero al voto di laurea.

Dall’Inps arriva il gettone universitario da 2.000 euro

I gettoni da 2mila euro in palio sono 9.055 e quelli da 1.000 sono 305, suddivisi proporzionalmente in base alle 3 categorie di iscritti/pensionati. Insomma gli aiuti in palio non sembrano tantissimi. Magari il governo e l’Inps potrebbero stabilire di aumentare queste sostegni economici.

Chi ha un figlio all’Università, infatti. si trova a sostenere spese sempre più alte. E, questo vale di più, per i cosiddetti studenti fuori sede. In questo caso. oltre ai costi normali, si devono sobbarcare anche il fitto di una stanza o di un miniappartamento.

Affitti rigorosamente in nero. Ed anche su questo versante si potrebbero mettere in piedi controlli serrati per i proprietari delle abitazioni che mettono in locazioni i loro appartamenti, ma non dichiarano un euro al fisco,

Tanta evasione fiscale passa proprio sulla pelle degli studenti universitari e delle loro famiglie. Senza contare che proprio i ricavati della lotta all’evasione potrebbero essere usati per finanziare il diritto allo studio.

Solo allargando la platea delle persone che possono frequentare l’Università si può rimettere in moto l’ascensore sociale.