Derby a porte chiuse: schiaffo al calcio
Si gioca il derby calcistico Cervinara-Montesarchio. Una partita del campionato di Promozione che sarà disputata a porte chiuse. I motivi riguardano l’ordine pubblico e una serie di presunte intemperanze dei tifosi dell’Audax ai danni degli arbitri.
Non entriamo nel merito della questione punitiva (il Canada, il campo del Cervinara, è stato chiuso per ben otto giornate: quasi un girone del campionato): la violenza deve essere sempre punita così come deve essere punito chi non rispetta le regole.
Che senso ha, però, giocare una partita che riguarda i due Paesi più grandi della Valle Caudina a porte chiuse?
Secondo le ultime di cronaca, le due squadre (guidate da Joe Ricci il Cervinara, Biagio Flavio Mataluni e Nunzio Nazzaro il Montesarchio) hanno presentato richiesta affinchè la partita fosse aperta ai tifosi. Nessun tentativo però è riuscito. Il risultato? Oggi ventidue giocatori si faranno una partitella da soli con l’arbitro.
Ma che calcio è questo? Perché la Lega, ad esempio, non ha indicato che ad assistere la partita fossero i bambini delle scuole dei due Comuni? Che senso ha disputare una partita senza che nessuno possa esultare? Ma davvero si può tollerare un simile atteggiamento.
Certo, le regole vanno sempre rispettate, lo ribadiamo. Che regola è quella che snatura il gioco che dovrebbe tutelare?
La violenza non si combatte con la privazione e la paura, ma con la cultura. Dalle famiglie alla scuola, dalle parrocchie alle istituzioni deve passare il messaggio che il calcio è un gioco. Chiudendo gli stadi, in particolare quello di Cervinara, passa invece il messaggio che è la paura a dominare il calcio.
Davvero non ci sono commenti. Non solo il calcio, ma tutta la società deve interrogarsi se chi gestisce il “circo” sia ancora in grado di farlo per il bene comune.
Una sola nota positiva. La partita potrà essere guardata in streaming sul sito di UsersTv. Almeno questo.
Ringrazio Gianni Martone per le preziose informazioni fornitemi.
Angelo Vaccariello
@angelismi