Draghi sposa la linea dura, lockdown leggero a Marzo per tutta Italia

Redazione
Draghi sposa la linea dura, lockdown leggero a Marzo per tutta Italia
Al lavoro sul nuovo Dpcm, più facile entrare in zona rossa

Draghi sposa la linea dura, lockdown leggero a Marzo per tutta Italia.  Un lockdown soft nel mese di marzo per arginare le varianti. Il sistema delle regioni a colori potrebbe avere i giorni contati.

Come anticipato da “Il Corriere della Sera”, infatti, il 25 febbraio scadono le restrizioni per la mobilità regionale dell’ultimo Dcpm varato dal governo Conte.

il nuovo esecutivo

Nel nuovo esecutivo viene portata avanti  una riflessione, perorata peraltro da diversi governatori importanti, su tutti Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, spalleggiato dai colleghi di Lombardia e Toscana.

In un momento in cui l’Rt nazionale è prossimo all’1 (0,99) e metà delle Regioni è arancione si pensa ad un lockdown soft per bloccare l’aumento dei casi.

Una misura omogenea che coinvolgerebbe tutta Italia per evitare di ritrovarsi ogni venerdì a dover rivoluzionare i propri piani di lavoro.

Il malumore arriva oprattutto di bar e ristoranti, i più colpiti dall’addio alla zona gialla visto che possono accontentarsi solo dell’asporto.

In pratica con l’arancione nazionale in tutta Italia non si potrà lasciare il Comune se non per motivi di salute, necessità e lavoro. Bar e ristoranti non potranno accogliere clienti ma occuparsi solo di asporto e delivery.

Superiori in dad

Per le scuole poi le superiori torneranno tutte in Dad, ma la platea delle classi costrette a case potrebbe allargarsi alla luce del fatto che il Governo vuole prolungare le lezioni fino al 30 giugno.

La conferenza delle Regioni intanto chiede di valutare fino in fondo la fine del sistema dei colori. “Sta circolando il virus e quello che io temo e’ che nelle prossime settimane cresca un po’ in tutta Italia”, ha dichiarato il presidente dell’Emilia Romagna e rappresentante delle Regioni Stefano Bonaccini.

“Per questo credo, e l’ho detto ieri ai ministri Gelmini e Speranza, che andrebbe fatta una riflessione. Questo sistema a colori ha avuto un senso per molto tempo, ma credo che oggi dimostri qualche fragilità. I

l rischio e’ un saliscendi che non da’ certezze per il futuro a chi e’ in difficolta’”. Per Bonaccini, vista in particolare la diffusione delle varianti, “va dato il messaggio che non e’ ancora finita”. Occorrerebbe, invece, “restringere dappertutto in modo omogeneo per provare a respingere questa nuova ondata.