Energia: Italia separa il prezzo dell’elettricità dal gas
Energia: Italia separa il prezzo dell’elettricità dal gas. L’Italia avvia un primo disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. Il ministro per la Transizione ecologica,Roberto Cingolani, ha annunciato di aver firmato il decreto “Energy release”.
Il decreto consente, scrive ilsole24ore.com, la vendita diretta dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e ritirata dal Gse alle imprese interrompibili come quelle energivore.
“Ho firmato il decreto ministeriale Energy release che dedica 18 terawattora, con una mediazione del Gse, alle categoria industriale delle interrompibili ad un prezzo controllato di 210 euro a megawattora, in un momento in cui l’elettricità costa oltre 450.
È meno della metà: questo sarà assegnato con aste del Gse e speriamo possa ridurre la bolletta energetica per gli energivori. Qualcosa del genere la stiamo studiando sul gas e vedremo più avanti“.
L’annuncio del ministro Cingolani
Lo ha annunciato Cingolani riferendosi al progetto di aumentare le capacità estrattive degli operatori in Italia in cambio di prezzo amministrato di vendita alle imprese. Il ministro ha poi prefigurato un percorso di allineamento alle misure sul cosiddetto “decoupling” che la Commissione europea sta adottando.
“La Commissione si è pronunciata su un prezzo di 180 euro a megawattora come tetto sulla generazione da rinnovabili”, ha detto, quindi siamo abbastanza vicini. Saremo prontissimi ad adeguarci a un prezzo più basso.
Abbiamo fatto quello che potevamo anche valutando il costo per la collettività. Quello di 210 euro non è un prezzo basso, ma bisogna anche tenere conto del fatto che non si possono inibire gli investimenti” nel settore.
Price cap sul gas
Sollecitato dai giornalisti, Cingolani è tornato a parlare dei negoziati a livello europeo per l’adozione di un price cap sul gas e ha espresso ottimismo rispetto alla possibilità che entro fine mese si possa convergere verso una soluzione condivisa sulla falsariga di quanto proposto dall’Italia.
“La settimana scorsa abbiamo avuto una riunione dei ministri dell’energia nella quale si doveva ancora discutere su quale approccio avere sul price cap. Ancora non c’era indirizzo, ha spiegato.
Dopo un’accesa discussione la maggioranza degli stati membri ha ammesso che il price cap fosse l’unica strada europea per mettere un limite alle fluttuazioni del Ttf. È stato dato mandato alla Commissione di elaborare una proposta entro la fine del mese: questa cosa non c’era prima della riunione”.