Esistono “tante” mamme: auguri a tutte
Auguri a tutte le mamme caudine, così diverse e così uguali a tutte le mamme del mondo; auguri per la loro maternità vissuta, desiderata, negata, rifiutata; auguri, perchè essere mamme come le altre, qui, alle volte, è più difficile.
Auguri a quelle mamme che ricordai in quel vecchio pezzo, apparso su “Il Caudino”, un po’ di tempo fa (potere leggerlo qui), a quelle dei tempi passati col fazzoletto nero annodato nei capelli, che piangono il defunto marito, accudito per sessant’anni, ed ancora si vergognano della loro “fuitina d’amore”, perchè qui ci si vergogna più dell’amore che della fame; auguri a quella mamma “con un fratello a “lamerica”, sei figli venuti al mondo non sa come, ed altrettanti morti ancora in fasce senza una ragione, con un impiego da operaia nel tabacchificio ricoperto di un prezioso materiale ondulato, chiamato “ternìt”; ed auguri alla giovane mamma degli anni ’80, piena di ottimismo nella sua magnifica Valle, malgrado quei maledetti inchini alla Terra del 23 novembre e 14 febbraio, malgrado le roulottes ed i prefabbricati…
Auguri alle mamme moderne, stressate dal lavoro (che magari non hanno), che, talvolta, degli uomini hanno preso il peggio, ma non per questo sono meno mamme; ed auguri a quelle che ai figli fanno da madre e da padre, perché i figli non conoscano l’abbandono, di cui invece loro sono state vittime.
Ed auguri alle mamme apprensive, che dei figli rivendicano la proprietà, perché non possono accettare che i figli sono del mondo, e del mondo, prima o poi, faranno la propria casa.
Auguri alle mamme di figli tornati alla terra fredda, cui non bastano le lacrime di tutto il mondo per piangere l’obbrobrio della premorienza di un figlio, che doveva avere tutta la vita davanti; auguri, perché smettano di piangere per quel figlio, che ha ancora bisogno della loro forza, del loro cuore.
Auguri alle mamme povere, alle mamme maltrattate, alle mamme dei bimbi malati, perché il mondo sa che la loro maternità sofferta è la più intensa.
E poi auguri alle mamme-non-mamme, che hanno imparato a lasciare ai matti l’idea che un figlio, per esistere, debba essere venuto al mondo; ed auguri a quelle che un figlio non possono tenerlo, di cui il mondo non capirà mai il macigno, il dolore di un pezzo di cuore strappato, che fa più male di tutto il male del mondo, perchè in quella rinuncia crudele c’è la solitudine, l’indigenza, la violenza, la disperazione del mondo.
Ed auguri alle mamme felici, che domani porteranno i loro cuccioli ad una meravigliosa manifestazione organizzata per i più piccini, e penseranno, almeno una volta, che questo mondo può ancora essere a misura di bambino, e capiranno di essere fortunate, pur avendo tutto il diritto di lamentarsi, perché essere madri, essere buone madri, è difficile, faticoso, stressante, problematico, ed ammetterlo senza problemi è indice della consapevolezza con cui tutte le mamme vivono il loro ruolo nel mondo.
Allora Auguri a tutte le mamme, alle mamme felici ed a quelle a metà, alle non mamme ed alle non più mamme. Auguri, perché il vostro amore comunque salverà il mondo.
Rosaria Ruggiero