Foto e video compromettenti di una 25enne, in carcere due imprenditori

Redazione
Foto e video compromettenti di una 25enne, in carcere due imprenditori
25enne ricattata per il video di un rapporto sessuale

Foto e video compromettenti di una 25enne, in carcere due imprenditori.  A seguito di una mirata ed articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, nella mattinata odierna, militari della Compagnia Carabinieri di Cerreto Sannita (BN) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della  misura cautelare della custodia in carcere.

Ordinanza emessa dal gip

L’ordinanza è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento. In carcere sono finiti un quarantanovenne ed un trentacinquenne , imprenditori, residenti entrambi a  Cusano Mutri raggiunti da gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di cui agli artt. 612 bis (stalking) e 56-629 cp (tentata estorsione) in concorso.

L’attività d’indagine ha avuto inizio in data 11 ottobre 2021, a seguito  della presentazione al NOR- Nucleo Operativo CC. di Cerreto Sannita di una denuncia, per atti persecutorie tentata estorsione, da parte di una venticinquenne della provincia di Benevento.

In sede di denuncia, la persona offesa, ex-fidanzata di uno degli indagati, consegnava alla polizia giudiziaria procedente una pen-drivecontenente le registrazioni, di due telefonate con minacce e  contestuale richiesta estorsiva ai danni della stessa.

Foto e video compromettenti

Nelle telefonate l’interlocutore, minacciando un ingiusto male alla persona offesa ed ai propri familiari, asseriva di essere in possesso di foto e video della stessa mentre era in atteggiamenti intimi, chiedendo una cospicua somma in danaro per non mettere in rete tale materiale compromettente, prima  euro 20.000,00 (giugno 2021) e poi gli importi di euro 107.000,00 e 130.000,00 (ottobre 2021).

Nella serata dell’8 novembre c.a., si verificava un incendio di matrice dolosa dell’autovettura Fiat Panda,  di proprietà della madre della persona offesa, a seguito dell’occorso il  veicolo veniva fortemente danneggiato dalle fiamme.

Dall’attività tecnica già in corso, si aveva modo di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due indagati sia in ordine all’incendio doloso della vettura, quale atto ritorsivo per la mancata adesione alla richiesta estorsiva e ulteriore azione minacciosa per convincere la vittima al pagamento, che alla perpetrazione di atti persecutori e del  tentativo di estorsione ai danni della ragazza.

Massima attenzione per i reati contro le donne

a indagine che ha consentito l’emissione della ordinanza cautelare, oggi eseguita, rappresenta il segno tangibile della massima attenzione, nel nostro territorio, delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria nel contrasto dell’odioso fenomeno della violenza ai danni delle donne.