Il Cervo nel pallone
Il Cervo nel pallone è l’ultimo lavoro di Alfredo Marro che, a chi scrive, è apparso un nostrano “m’arricordo” di vago sapore felliniano, rivolto però al mondo del calcio dilettantistico cervinarese, che alcune rare e perciò preziose foto testimoniano di un inizio risalente ai primi decenni del secolo scorso. L’autore ci ricorda del calcio paesano i tempi eroici e squattrinati, ma carichi di passione sportiva, spesa senza risparmio né speculazione. Poteva bastare un… panino ed un paio di scarpette… Il libro ci appare un inno sincero al gioco del pallone, del quale l’autore, nonostante il ricorso a numeri, classifiche, dati e date, riesce a dare quasi un tono narrativo al “racconto” delle imprese dell’Audax e di tante altre squadre – dalla Juvenilia alla Frassati dalla Cervo alla Starace – che partecipavano ai campionati. La presentazione del libro, avvenuta nella sala consiliare stracolma di giocatori vecchi e giovani, dirigenti di ieri e di oggi, è stata introdotta dal giornalista Peppino Vaccariello, che ha posto in risalto le difficoltà superate dall’autore per la ricerca dell’abbondantissimo materiale iconografico e per il reperimento di giornali del tempo con la cronaca delle partite delle squadre cervinaresi ,le più note in ambito provinciale.
E’ seguito, poi, l’intervento di Gianni Raviele, che si è chiesto quale può essere il significato culturale del libro. L’autore, ha affermato il giornalista rispondendo alla domanda, racconta la piccola storia di una piccola squadra di paese , che è il retroterra sul quale si può costruire la grande storia. La partita, ha proseguito, ha un valenza sociologica di non poco conto ed ha svolto funzione di aggregazione tra gente che non si parlava e che aveva poche occasioni di incontrarsi. Così la partita di pallone divenne occasione di dialogo tra tifosi della medesima squadra e favorì le prime forme di associazionismo popolare, che l’autore ha ben presente nel libro. Nei tempi passati, però, il calcio era fatica e sacrifici e viveva tempi eroici. Ora, invece, ha osservato Raviele, le cose sono cambiate e l’autore nota molto bene questo cambiamento.
Il fascino della partita, però, è rimasto intatto, ha concluso il noto giornalista, recitando i bei versi della poesia di Umberto Saba che, attraverso la metafora calcistica del portiere che prende un gol, esprime le disillusioni che attendono ogni uomo nel corso della sua esistenza.
Il giornalista Salvatore Biazzo, a lungo inviato speciale sui campi di calcio del campionato della massima divisione che ha raccontato per la tv in splendidi servizi, ha affermato che il calcio vive momenti di particolare difficoltà. Forse perché è profondamente cambiato, per colpa -o merito a seconda dei casi – della tv, che ha creato la figura dello spettatore, che ai disagi del campo preferisce le pantofole e rimanere a casa a guardare la partita. Così il calcio da fenomeno popolare si è trasformato in fenomeno industriale, sempre capace però, ha concluso Biazzo, di mobilitare schiere di tifosi proprio come avveniva nel passato e come avverrà sicuramente in futuro.
La targa ricordo
Applausi per tutti e, massime, quando un emozionato prof. Raffaele Cioffi, in qualità di socio anziano dell’Associazione Caudium, a nome dei soci, ha consegnato all’autore del libro una meritatissima targa con la seguente dedica: Ad Alfredo Marro, giornalista, direttore de Il Caudino, fecondo scrittore di libri di storia cervinarese, gli amici della redazione riconoscono il grande merito di essere il promotore e l’anima di un percorso culturale unico in Valle Caudina.
Le testimonianze
Calciatori e dirigenti, che hanno sofferto in tempi diversi la febbre del pallone, hanno voluto testimoniare che l’amore per la squadra del cuore non si cancella con il tempo.
L’avvocato Picca, che dell’Audax fu giocatore e capitano, ha posto il dito sulla piaga antica della mancanza di una politica funzionale al fenomeno sportivo in genere e calcistico in particolare, importante perché lo sviluppo e la salute fisica sono alla base di una corretta politica sociale. Picca, a conclusione dell’intervento, ha avanzato la proposta di dotare il campo Canada di un defibrillatore che si dovrebbe acquistare attraverso i fondi raccolti con una colletta popolare. L’operazione dovrebbe….
Casale, calciatore professionista di livello internazionale, ha insistito sulla cronica carenza di strutture sportive, che non è degna di un città come Cervinara, la terza della provincia per numero di abitanti.
La storia del calcio cervinarese, mi raccontava mio padre, era fatta di sacrifici e privazioni, cui dovevano sobbarcarsi i giovani che, a Cervinara come nella valle caudina, non avevano strutture a disposizione e men che mai un campo di calcio. Ciononostante, però, ha osservato Casale, non sono mancati i talenti, che si formavano però sulla piazza o sulla strada, elevati a campo di pallone. Bisogna dire che in tanti anni, sotto tale aspetto, si è fatto poco, perché ancora oggi mancano le strutture e nel frattempo è scomparsa la piazza, che non si presta più a campo di calcio. Si può fare di più, ha affermato il campione, solo se la politica decide di investire nel settore, contribuendo a realizzare il passaggio dalla piccola piazza di paese alla piazza globale.
Silietti, in passato a lungo direttore sportivo dell’Audax, ha coinvolto il pubblico col suo entusiasmo dirompente. Ha ringraziato l’amministrazione comunale per la sollecitudine dimostrata a rispondere alle modeste richieste di aiuto, ma ha contemporaneamente sottolineato la necessità di un impegno organico per far fronte, nei limiti delle scarse risorse finanziarie, alla cronica difficoltà economica della società. A chiudere le testimonianze il presidente dell’Audax Joe Ricci, che si è complimentato per il bel libro con l’autore, al quale ha fatto omaggio di una maglia , con le firme degli atleti, consegnata il giocatore Morcone. Il nostro direttore ha accettato il dono con particolare compiacimento perché, ha affermato, è la maglia destinata a vincere il campionato. Ricci ha abbozzato un sorriso di conferma. E così sia!
L’abbraccio tra gli azzurri di ieri e di oggi
C’era una folla eccezionale, fatta di tifosi, giocatori di ieri e di oggi, dirigenti e semplici curiosi che hanno gremito la sala consiliare per assistere alla presentazione de libro Il Cervo nel pallone di Alfredo Marro.
Dei giocatori degli anni cinquanta del secolo scorso c’era in prima linea il capotano Mario Gaddi, capitano di quell’Audax che vinse il primo scudetto di prima divisione, guadagnandosi l’ammissione tra i Dilettanti. Di quella squadra c’erano, oltre all’autore del libro, Alfonso Iaia e Michele Russo, con qualche capello bianco, ma con la medesima faccia di bravi ragazzi, che hanno conservato a dispetto degli anni. A rappresentare la Juvenilia c’era Franchino Cillo. Numerosa la rappresentanza delle squadre degli anni ottanta e novanta, tra i quali Gianni Esposito, che fu protagonista, insieme agli altri campioncini, della vittoria nel campionato di Promozione che valse l’ammissione in Eccellenza. E poi i ragazzi dell’Audax, che si accingono a disputare un nuovo campionato di Promozione con la speranza, neppure tanto segreta, di riportare il Cervo in Eccellenza.
Brigida Abate