Il covid e i morti d’autunno
Il covid e i morti d’autunno. Disturbano, urticano, danno fastidio. Oggi in Italia 699 persone sono decedute per Covid- 19. Se queste persone fossero perite in una scossa di terremoto o in altro disastro sarebbe una tragedia nazionale. E questa tragedia si sta ripetendo ogni giorno.
Ma, i morti di covid, invece, in particolare, i morti d’autunno vengono rimossi.
La nostra mente è proiettata allo shopping natalizio, al cenone, al veglione e alla movida. Speriamo nel vaccino che possa farci tornare alla normalità.
Ma non si pensa più neanche un momento alle persone che ogni giorno stiamo perdendo per questo maledetto virus. I bollettini sono fatti di numeri, di fredde cifre. Forse, si dovrebbe cominciare a mettere le facce di queste persone che ci stanno lasciando.
Bisognerebbe pubblicare nomi, cognomi e le foto delle loro famiglie, emarginate in un dolore solitario. Bisognerebbe spiegare ancora e ancora, cosa vuol dire morire da soli in un letto di ospedale. Cosa significa non poter abbracciare, consolare o tenere, semplicemente, la mano ad un nostro caro che sta andando via per sempre.
Bisognerebbe raccontare le loro storie, ad una ad una. Storie piccole che hanno fatto grande questo paese. Il coronavirus ci sta portando via la generazione nel miracolo economico e delle grandi conquiste sociali. E non vogliamo più ricordare.
Il covid e i morti d’autunno
I morti di autunno, di quest’autunno, vengono condannati all’oblio, al silenzio. Vengono dispersi al vento dell’indifferenza, come le foglie di questa stagione. Cancellarli è ucciderli una seconda volta.