Il gusto semplice della felicità
Il gusto semplice della felicità. Il gusto semplice della felicità arriva dopo 120 minuti di sofferenza. Felicità vuol dire, una parata di Donnarumma, l’applauso e il sorriso di Sergio Mattarella, l’abbraccio e le lacrime di Roberto Mancini e Gianluca Vialli.
Immagini e frammenti
Immagini che rivedremo all’infinito nei prossimi giorni. Immagini che resteranno nei nostri cuori. Frammenti di un Europeo che sembra restituirci anche quello che ci ha tolto la pandemia in questi ultimi due anni.
La felicità ha un gusto semplice. Ha il gusto delle lacrime che restano in gola, di una risata che scioglie la tensione. Ha il suono di una trombetta che ti piace suonare ed ha i colori più belli del mondo. L’azzurro come il cielo, il bianco, il rosso e il verde.
Gli Italiani lo fanno meglio
Gli Italiano lo fanno meglio. Questa scritta capeggiava su una maglietta di Madonna qualche anno fa. Miss Ciccone lanciava un messaggio, per certi versi ambiguo, che sembra quanto mai attuale.
Gli Italiani lo hanno meglio quando tutti giocano per gli altri. Lo fanno meglio perché sanno metterci il cuore anche quando guadagnano decine di milioni di euro l’anno.
Gli azzurri conquistano il tetto d’Europa con una lezione di umiltà, di unità, di tenacia, sacrificio e lealtà. Questo il vero miracolo compiuto dal commissario tecnico Roberto Mancini. Il Mancio ha indicato la via. Nessun complesso di inferiorità, a patto che l’Italia faccia l’Italia.
La lezione recepita dagli azzurri
Lezione recepita dagli azzurri in campo ed ora potrebbe essere recepita anche dal sistema paese. Ognuno faccia la sua parte senza furbizie e scorciatoie.
Per troppo tempo, ci hanno indicato come quelli bravi a non rispettare le regole, come quelli furbi e canaglie Ora le cose cambiano. La Nazionale può cambiare le cose. 11 luglio del 1982 la vittoria degli azzurro scrollò di dosso al paese la paura per il terrorismo.
L’11 luglio 2021 può fare ancora di più. Può far ripartire un paese fermo e stanco. Può rimettere in moto i meccanismi virtuosi, in nome dell’orgoglio. Gli Italiani lo fanno meglio se pensano al paese e se ricorderanno il gusto semplice della felicità che abbiamo assaporato qualche ora fa.