In arrivo gli aumenti su tabacco, sigarette elettroniche e giochi

Redazione
In arrivo gli aumenti  su tabacco, sigarette elettroniche e giochi

Non solo il gasolio, sotto la bandiera dell’ambiente. Il menu fiscale della legge di bilancio comprenderà un elenco di prelievi che magari presi per sé non hanno un impatto gigantesco ma di certo hanno un sapore molto tradizionale: dal fumo ai giochi, fino agli anticipi fiscali a carico delle imprese, si tratta di misure che puntualmente vengono riproposte di manovra in manovra. E che torneranno utili anche stavolta, visto che tra l’altro i 7 miliardi di ricavi attesi dalla lotta all’evasione fiscale sono per il momento scritti sull’acqua. In tutto, ci sono da trovare 11-12 miliardi, mentre altri 2 circa devono arrivare dai risparmi di spesa.

LO SCHEMA
Tabacco e giochi sono due settori sempre chiamati a dare il proprio contributo: resta da vedere quali sono gli ulteriori margini di intervento. Nel primo caso, le maggiori entrate dovrebbero valere circa 200 milioni, che saranno ottenuti intervenendo sull’attuale schema delle accise. L’impianto è stato profondamente modificato lo scorso anno e il nuovo intervento rappresenterà una parziale rivisitazione rispetto alle scelte di allora. Nel mirino ci sono soprattutto il trinciato (quindi chi ha l’abitudine di preparare da solo le proprie sigarette), il tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche: queste ultime subiscono in qualche modo anche l’immagine meno favorevole di queste ultime settimane, dopo i presunti casi mortali registrati negli Stati Uniti.

Quanto al settore dei giochi, si parla di un introito di almeno 500 milioni: vista la difficoltà di arrivare alle gare sulle sale scommesse viene valutata una proroga delle attuali concessioni.

Allo studio anche un forte inasprimento del costo del Noe (nulla osta per la messa in esercizio) sugli apparecchi; ma in entrambi i casi i proventi non permetterebbero di raggiungere il target. Che potrebbe essere conseguito solo con un ulteriore aumento del prelievo erariale unico. Va però considerato che il Preu è già salito negli anni dal 13 al 21% circa; questa mossa metterebbe a forte rischio la redditività soprattutto per i fondi esteri che hanno investito in aziende del nostro Paese.
Una misura fiscale che il governo ha già specificato nella Nota di aggiornamento al Def è la proroga dell’imposta sostitutiva sulle rivalutazione di partecipazioni e terreni. Un classico di molte manovre che ora verrebbe riproposto visto il gradimento delle imprese interessate. Lo scorso anno per questa voce furono preventivati 341 milioni nel primo anno di applicazione: dopo un triennio però il provvedimento cambia segno e porta una riduzione del gettito, visto che le relative plusvalenze non saranno più tassate. E nella logica dell’anticipo, utile nel presente ma meno favorevole nel medio termine, andrebbe anche un’ulteriore estensione del reverse charge, il meccanismo di inversione contabile con cui l’Iva da versare allo Stato viene sostanzialmente posta a carico dell’acquirente (si parla sempre di imprese) invece che del venditore.

LE FRODI
Nella presentazione sintetica della Nadef si accenna anche al contrasto alle frodi. L’idea è di intervenire sulle compensazioni, le operazioni in cui il contribuente partita Iva abbatte il proprio debito fiscale grazie a precedenti crediti: farvi ricorso sarà meno immediato, serviranno quindi maggiori verifiche. Infine c’è il nodo politicamente delicatissimo delle agevolazioni fiscali. L’ipotesi di limitarle al di sopra di una certa soglia di reddito (ad esempio 100 mila euro) oltre a scontentare categorie che già si sono fatte sentire, come i dirigenti d’azienda, potrebbe risultare in contrasto con l’obiettivo di spingere il contrasto al nero; anche considerando che alcuni tipi di interventi, come quelli di ristrutturazione o risparmio energetico, sono spesso realizzati proprio da contribuenti con redditi relativamente più alti. L’alternativa, ugualmente da studiare con attenzione, è una limatura orizzontale di tutti gli sconti.