La Campania sfiora i tremila positivi. grave situazione in Irpinia
La Campania sfiora i tremila positivi. grave situazione in Irpinia. Si sfiorano i tremila positivi oggi in Campania. Con precisione il numero dei nuovi contagiati è di 2.780, mentre i tamponi processati arrivano a 23.988. Il numero dei positivi cresce anche in provincia di Avellino dove il numero dei positivi oggi è di 174 su 1.897 tamponi processati.
42 positivi a Calitri
Ben 42 nuovi contati si contano solo nella comunità di Calitri, mentre nella città di Avellino i positivi di oggi sono 15. Un nuovo positivo si registra anche a San Martino Valle Caudina.I numeri orami fanno intende che la Campania, già domani dovrebbe diventare zona rossa.
Mentre in provincia di Benevento un primo comune entra in zona rossa.Scatta la prima zona rossa nel Sannio. Si tratta del comune di Morcone. La decisione viene presa dall’amministrazione comunale ed andrà in vigore lunedì otto marzo. Una decisione presa a causa dell’aumento del numero dei contagi registrato negli ultimi giorni. L’annuncio, in attesa dell’ordinanza, arriva direttamente dalla pagina facebook del Comune.
Il messaggio dell’amministrazione
Si legge: “Negli ultimi giorni, il nostro comune è stato interessato da un aumento considerevole dei contagi da covid-19. I dati sull’andamento epidemiologico sul territorio restano tali da determinare la NECESSITA’ di istituire misure maggiormente restrittive per evitare un ulteriore diffusione.
L’incremento dei casi sta interessando tutta la Regione Campania, come dimostrano i dati emanati giornalmente dal bollettino regionale. Proprio per questo, la Campania potrebbe entrare in “zona rossa” già a partire dalla prossima settimana.
Tuttavia, la necessità e il dovere di tutelare la nostra comunità, CI IMPONGONO DI DECIDERE a prescindere da quello che succederà a livello regionale. Pertanto, informiamo sin da ora che, a partire da lunedì 8 marzo, a Morcone saranno adottate IN OGNI CASO le misure della zona rossa.Il quadro è preoccupante e non abbiamo alternativa. Con la collaborazione di tutti supereremo questo brutto momento”.
Quadro preoccupante in provincia di Caserta
Per avvertire il peso della terza ondata sulla provincia di Caserta ormai non serve nemmeno affidarsi ai numeri pur impietosi.
Ambulanze in fila
Nella serata di ieri si vedevano e al pronto soccorso di via Tescione scene che sembravano ormai accantonate nella memoria. Ambulanze in fila all’ingresso dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano, con all’interno pazienti che dovevano essere visitati.
Non siamo ancora ai livelli di ottobre e novembre ma la rapida ascesa dei contagi fa ipotizzare che presto si potrebbe arrivare proprio a quel punto.
I reparti Covid tornano a riempirsi, ma l’allarme più forte riguarda l’età media che si sta abbassando notevolmente. La variante inglese colpisce duramente la provincia di Caserta e le stime dell’Asl non sono molto lontane da quelle della media nazionale.
Anche in Terra di Lavoro un contagio su due fa parte della mutazione del Covid divenuta ormai prevalente. E si teme che dietro l’angolo ci siano brasiliana e sudafricana, sulle quali sono in atto ancora studi per valutare l’efficacia dei vaccini.
L’Asl tenta ancora di tracciare i contatti, sottoponendo a tampone almeno quattro persone per ogni positivo scovato. Ma con l’aumento dei contagi anche quest’argine potrebbe saltare, travolto da una terza ondata purtroppo impetuosa.
Positivo un bimbo di sette anni
Ieri su 3.055 tamponi processati sono stati 305 i nuovi positivi registrati in provincia di Caserta. La percentuale resta quindi sul 10% anche se la curva cresce in maniera ormai costante.
La situazione risulta meno grave in provincia di Avellino. Attenzione, però, anche qui l’età media si abbassa. Addirittura nella giornata di ieri è risultato positivo al covid- 19 un bimbo di appena sette anni che vive nella città di Avellino.
Il covid sui giovani ha effetti meno devastanti, però, la trasmissibilità del virus risulta sempre molto più alta del passato. Anche in provincia di Benevento resta alto l’allarme, ma i numeri di Irpinia e Sannio, anche in termini percentuali, risultano ancora lontani da quelli delle province di Napoli e Caserta.