La protesta del parroco: non benedico palme, se non posso le coppie gay

29 Marzo 2021

La protesta del parroco: non benedico palme, se non posso le coppie gay

La protesta del parroco: non benedico palme, se non posso le coppie gay. “Se non posso benedire le coppie formate da persone dello stesso sesso, allora non benedico neppure palme e ramoscelli d’olivo”. È di ieri, Domenica delle Palme, la “protesta” di don Giulio Mignani, parroco di Bonassola (La Spezia). Don Mignani, che già in passato si era schierato a favore delle famiglie arcobaleno, ha deciso di non benedire le palme.

Proprio nella domenica che precede la Pasqua come forma di protesta contro il documento della Congregazione per la dottrina della fede che vieta la benedizione delle unioni di coppie omosessuali. Il sacerdote ha spiegato la sua protesta proprio durante l’omelia della messa che apre la Settimana Santa.

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La protesta del parroco. Perché il parroco di Bonassola ha deciso di non benedire le palme

Don Giulio ha spiegato che la benedizione delle Palme è collegata alla processione in ricordo dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme: “Non potendo fare tale processione, a motivo delle no

Ma sono poi estremamente contento – ha aggiunto – che questa mia decisione di non benedire le palme e gli ulivi avvenga a pochi giorni dalla pubblicazione del documento della Congregazione per la dottrina della fede”.

Don Giulio Mignani ha quindi spiegato che si è aggiunta una forma di protesta attraverso la quale manifestare “il ritenere assurdo tale divieto ribadito dalla Congregazione per la dottrina della fede”.

“Nella chiesa sono state benedette anche le armi”

“Nella chiesa – ha detto il sacerdote di Bonassola – si benedice di tutto, non solo le palme ma a volte, purtroppo, sono state benedette anche le armi, però non si può benedire l’amore vero e sincero di due persone perché omosessuali.

Ma, ancora più grave, è il fatto che si continui a chiamare ‘peccato’ questo loro amore. A rimetterci – ha detto ancora ai fedeli – non sono certo le persone omosessuali, le quali possono tranquillamente fare a meno della benedizione della Chiesa, perché intanto c’è Dio a benedirle. A rimetterci è piuttosto la Chiesa”.

Il documento che vieta la benedizione delle unioni di coppie gay

Ma cosa dice il documento della Congregazione per la dottrina della fede che vieta la benedizione delle unioni di coppie omosessuali? La Chiesa non dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso secondo la Congregazione della Dottrina della Fede.

“Non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso”, afferma la Congregazione.

In alcuni ambiti ecclesiali – ricorda la Congregazione – si stanno diffondendo progetti e proposte di benedizioni per unioni di persone dello stesso sesso. “Non di rado, tali progetti sono motivati da una sincera volontà di accoglienza e di accompagnamento delle persone omosessuali”, sottolineano.

Ma la benedizione è un “sacramentale” e non può essere impartita in questi casi. “La dichiarazione di illiceità delle benedizioni di unioni tra persone dello stesso sesso non è quindi, e non intende essere un’ingiusta discriminazione.

Quanto, invece, richiamare la verità del rito liturgico e di quanto corrisponde profondamente all’essenza dei sacramentali; così come la Chiesa li intende”, conclude la Congregazione per la Dottrina della Fede.(fonte fanpage.it)

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