Ladri lo feriscono con un cacciavite: 42enne muore dopo anni di agonia

Redazione
Ladri lo feriscono con un cacciavite: 42enne muore dopo anni di agonia
Ladri lo feriscono con un cacciavite: 42enne muore dopo anni di agonia

Ladri lo feriscono con un cacciavite: 42enne muore dopo anni di agonia. Per 5 anni ha lottato tra la vita e la morte in un letto di ospedale. Ridotto in coma senza recuperare più la serenità perduta nella notte del 23 gennaio 2017.

ome riporta ilg iornale.it, nelle scorse ore è morto Francesco Scalvini, 42 anni, elettricista di Ghedi (Brescia) ferito alla testa da un colpo di un cacciavite sferrato da un ladro mentre cercava di fermarlo all’uscita dell’abitazione del padre.

Un assalto in villa finito in tragedia per cui i responsabili non sono mai stati puniti. Scalvini aveva inseguito i complici che per coprirsi la fuga lo avevano colpito alla testa e lasciato senza sensi a terra. L’elettricista, soccorso e trasportato d’urgenza in ospedale, non si era più ripreso.

La morte dopo anni di sofferenze

La scorsa notte, dopo 5 anni di sofferenze, il suo cuore ha smesso di battere in un letto della Rsa San Pietro di Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano. Era il 23 gennaio 2017 quando la vita di Francesco Scalvini ha subito un drammatico stop.

“Ci sono i ladri in casa” gli aveva detto il papà che, abitando ad un isolato di distanza da via Petrarca, aveva chiesto aiuto. Scalvini in pochi minuti era arrivato sul cancello di casa, il tempo di incrociare i malviventi ormai in fuga.

Giancarlo Scalvini, il padre di Francesco, nel tentativo di fermare uno dei fuggitivi aveva rimediato anche un pugno in faccia mentre il figlio, accerchiato dai ladri, era caduto a terra e colpito alla testa e alla tempia con un cacciavite. È l’inizio di un tunnel senza più luce.

La vita perduta in un attimo di follia

“Una vita buttata via – avevano raccontato i parenti ad anni di distanza -. Ogni volta che si ricorda è un pugno nello stomaco“. Dall’aggressione l’uomo non si è più mosso e non è più riuscito a paralre.

Dopo il ricovero, un intervento chirurgico delicatissimo e il coma, Scalvini era stato ricoverato in una struttura a Castiglione delle Stiviere. La moglie Cristina, psicologa di professione, ha sempre protetto con tutte le forze la privacy della famiglia distrutta dalla tragedia delle scorse ore. Tutto mentre i membri della banda non sono mai stati identificati.