Madre giovanissima uccisa da un colpo di pistola in faccia, l’assassino si è tolta la vita

Redazione
Madre giovanissima uccisa da un colpo di pistola in faccia, l’assassino si è tolta la vita
Madre giovanissima uccisa ca un colpo di pistola in faccia, l'assassino si è tolta la vita

Madre giovanissima uccisa da un colpo di pistola in faccia, l’assassino si è tolta la vita. Ragazza assassinata: l’assassino si è suicidato sparandosi. Tragico epilogo per il delitto di Alessandra Zorzin, la ragazza 21enne uccisa a Montecchio Maggiore. In serata, verso le 20.30, il killer si è tolto la vita, sparandosi con la pistola che aveva utilizzato per commettere il delitto.

L’omicida è il 38enne padovano Marco Turrin, residente a Vigodarzene, di professione guardia giurata. Sull’uomo si era da subito concentrata l’attenzione dei carabinieri.

Subito dopo il ritrovamento del cadavere della giovane  erano scattate le ricerche del sospettato, che nel frattempo aveva fatto perdere le sue tracce, allontanandosi a bordo di una Lancia Y, come hanno raccontato i vicini di casa della vittima.

Nel corso della giornata era stato più volte individuato il suo passaggio nel vicentino e in altre zone limitrofe, senza però che le numerose pattuglie dispiegate riuscissero ad intercettarlo.

Intercettata l’auto

In serata, l’autovettura è stata rilevata nuovamente nella zona di Creazzo. L’auto è stata così braccata nella zona di Vicenza Ovest da due pattuglie dei Carabinieri e della Polizia di Stato, che stava attivamente collaborando nelle ricerche del sospettato.

Ma, alla vista delle pattuglie il 38enne, sentendosi ormai in trappola, si è sparato all’interno dell’autovettura. Immediatamente soccorso, nonostante i tentativi di rianimazione del personale sanitario, decedeva poco dopo.

Il delitto

In base alla ricostruzione dei carabinieri dopo il delitto con tutta calma l’uomo è uscito dalla casa, è risalito nell’auto che aveva lasciato nel piazzale antistante l’abitazione nella frazione Valdimolino e si è dato alla fuga.

Di lui, Marco Turrin, i carabinieri, sulla base delle testimonianze, sanno era un frequentatore abituale della casa, portava l’arma per lavoro e abitava probabilmente nel padovano.

L’ipotesi è che dietro la morte della giovane ci possa essere un movente passionale. Ad incrociarne lo sguardo dell’assassino dopo l’omicidio è stata la titolare della trattoria appena sotto la contrada.

La testimonianza

«L’ho visto andare via, camminava con andatura normale, non di fretta – racconta – come se nulla fosse accaduto». Sono le 11 di mattina quando Alessandra apre la porta al suo assassino.  Lei è sola, non è andata nel negozio di parrucchiere di Vicenza dove lavora e la figlia è al nido.

È un incontro abituale, riferiscono i vicini, una presenza maschile diventata da qualche tempo particolarmente assidua. Ma qualcosa in quella visita non segue il solito copione, i vicini sentono prima le urla di un litigio poi un rumore sordo che definiscono «inquietante».

L’allarme

È proprio il presagio che possa essere accaduto qualcosa di brutto a spingere chi vive accanto a suonare invano il campanello di Alessandra. Mentre la vettura dell’assassino prende la via della fuga. I vicini cercano allora il marito, Marco Ghiotto, l’unico ad avere le chiavi di casa.

Madre giovanissima uccisa da un colpo di pistola in faccia, l’assassino si è tolta la vita

Sta pranzando con i suoi genitori, apre la porta e fa la macabra scoperta. La moglie è stesa nel letto della camera, il volto devastato da un colpo di pistola. È l’uomo a far intervenire i carabinieri, ad attendere l’arrivo del pm Luigi Salvadori e a rispondere a tutte le domande degli investigatori.

La vittima

Sposati da tempo, Alessandra e il marito vivevano da un anno e mezzo a Montecchio Maggiore. Delle loro vita familiare resta traccia nei tanti post sui social della ragazza, dedicati quasi esclusivamente alla figlia, che appare anche nella sua copertina di Facebook.

«Gli abitanti di Valdimolino sono sconvolti. Si tratta di una comunità molto tranquilla e nessuno sa spiegare questo terribile gesto – afferma il sindaco di Montecchio Gianfranco Trapula – ancora una volta, purtroppo, ai danni di una giovane donna e giovane mamma».