Maniaci dei funghi: ecco come riconoscerli

31 Luglio 2014

Maniaci dei funghi: ecco come riconoscerli

Capita spesso che i figli dei “maniaci” dei funghi abbiano, rispetto a tale hobby, una reazione contrastante: o ereditano la passione, seguendo le orme dei propri cari per impervi sentieri, oppure detestano in maniera repulsiva tutto ciò che concerne la ricerca e la raccolta delle pregiate muffe. Per me, – con somma delusione dei miei “vecchi”- è buona la seconda…
Vero è che il mio primo porcino l’ho raccolto all’età di cinque anni, tra le esclamazioni stupefatte dei “selvatici” genitori; altrettanto vero è che non poteva essere altrimenti, giacchè i predetti, sin da piccolissime, costringevano me e le mie sorelle a “respirare aria buona” sui locali monti, alla ricerca di ovuli e “capineri”. Ebbene, oggi soffro l’altitudine, vado in montagna solo per dormire, e la verità- tutta la verità- possono raccontare sui caudini- cercatori- ossessivi di funghi, sfatando il mito per cui chi vive in così stretto contatto con la natura diventa “migliore”…No. I “raccogli-funghi –dipendenti”:

  1. Sono presuntuosi: va per la maggiore la teoria per cui i funghi buoni si trovano solo in Valle Caudina, (si sa che i nostri castagni sono i migliori!!!)…Ma l’ossessione è più forte della qualità, giacchè, ove mai la terra natia sia avida di muffe, i nostri non disdegnano trasferte defatiganti in quel di Sant’Ilario (o, addirittura, acquisti incauti dagli ambulanti – spacciatori di funghi croati…);
  2. Sono bugiardi: mentono spudoratamente sui luoghi precisi in cui hanno fatto buon raccolto, depistando abilmente gli antagonisti, affinchè il podio immaginario, spettante al miglior “fungiaiolo”, non debba essere condiviso con ambiziosi pionieri.
  3. Sono “gelosissimi”: si incontrano faccia a faccia tra selve e castagni, ed a colui che chiede: “Ne hai trovati?”, l’altro risponde: “Ma che! Non c’è niente!”, nascondendo dietro la schiena il paniere di vimini traboccante…
  4. Sono massimamente competitivi: al vanto di uno, che racconta agli amici di aver raccolto un fungo di un chilo, fa sempre eco il competitor, che, ovviamente, ne ha trovato uno più grande…
  5. Sono “schizzatissimi” e temerari: in nessun altro modo può essere definito colui che, di domenica, si alza alle quattro a.m. per raggiungere quelle “gesina che sa lui” prima dei concorrenti, per poi tornare a casa per un fugace pasto, prima di concedersi l’altra sortita pomeridiana, alla ricerca spasmodica di scorte per Natale…Ovviamente, i più che probabili incontri ravvicinati con cinghiali & company non sono validi deterrenti, per distoglierli dalle decantate imprese silvestri…
  6. Sono “puerili”:  non ho mai capito come sia possibile che codesti “cercatori abituali”, che, in vita loro, avranno raccolto milioni di funghi, possano continuare ad avere quell’espressione di infantile stupore e di somma meraviglia, ogni volta che si abbassano per raccogliere un “gioiellino” (che poi, spesso, è anche mangiucchiato-sfatto-molle-brutto!!!).
  7. Sono “tirchi”; per carità, nella vita quotidiana, magari, sono persone generosissime, ma giammai fanno dono volentieri di cotanta preziosa escrescenza di terra; sarebbero più lieti, se dovessero staccare un assegno…
  8. Sono “orgogliosi”: per converso, vale la regola “giammai regalare un fungo ad un cercatore”; sarebbe un’offesa mortale.
  9. Sono “monotematici”: anche quando, normalmente, sono interlocutori più che validi, se la “caccia” è aperta, riescono a conversare solo ed esclusivamente di funghi…
  10. Sono “massoni”: convintissimi di appartenere ad una ristretta cerchia di eletti, son prontissimi ad espellere dalla “famiglia” ed ad emarginare l’adepto che, anche solo una volta, abbia osato condurre un amico-parente forestiero sui loro monti, a “rubare” i “loro” funghi…

State pensando male della scrivente? Mi trovate troppo severa ed acida? E sarà che son cresciuta in mezzo ai fungiaioli…O, forse, sarà che, nella vita, ne ho mangiati davvero tanti…

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Rosaria Ruggiero
gentedistratta.it

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