Montesarchio: Percorsi d’arte e contaminazioni creative, II edizione
Percorsi d’arte e contaminazioni creative, che si svolgerà dal 24 giugno al 7 luglio, giunge alla seconda edizione e sposta il suo campo d’analisi sulla differenza, la disuguaglianza e la diversità.
Negli spazi del Castello di Montesarchio, la scorsa edizione ha analizzato il rapporto tra individui, opere d’arte e artisti, interrogandosi sull’eterogeneità culturale e la contaminazione intesa come presupposto alla base dell’essere del mondo, dell’uomo.
La mostra, la tavola rotonda e i vari dibattiti trasformavano l’accezione comune del termine contaminazione intesa come imbrattare, al suo opposto in termini ideologici che deriva dalla fusione latina della preposizione cum e il verbo tag-mino: quel processo del mescolare con elementi diversi.
L’eterogeneità quindi uno degli elementi cardine analizzati in un percorso culturale che ha visto confrontarsi nei dibattiti figure provenienti da ambiti culturali e luoghi completamente diversi e artisti la cui produzione rimanda a esperienze differenti di vita e di arte.
In-seguendo la linea di confine tra l’Io e l’Altro, la seconda edizione prende il titolo di Differenze o Disuguaglianze, andando a indagare nelle relazioni che portano l’uomo a non essere solo un in-dividuo, l’importanza della concezione della diversità.
Nel semplice incontro di un uomo con l’altro si gioca l’essenziale, l’assoluto:
nella manifestazione, nell’«epifania» del volto dell’altro scopro che il mondo
è mio nella misura in cui lo posso condividere con l’altro. E l’assoluto si gioca
nella prossimità, alla portata del mio sguardo, alla portata di un gesto di
complicità o di aggressività, di accoglienza o di rifiuto. (Levinas)
Ogni relazione che continuamente affrontiamo si svolge in uno spazio di confine, è condivisione del Limite e l’Altro, il diverso, è sempre di fronte, allo stesso tempo distante e differente.
Il campo d’indagine di questa seconda edizione si colloca nell’importanza che Levinas attribuisce allo sguardo e ai volti come espressione dell’Io solo in presenza dell’Altro, cosi come nella radice intrinseca di diverso e differente che portano entrambi ad allontanarsi dallo spazio conosciuto per volgersi verso qualcos’Altro. Cosi la manifestazione, con l’accostamento dei due termini di diversità e diseguaglianze, dai suoni quasi impercettibilmente diversificati,vuole sottolineare come il linguaggio può generare una sostanziale differenza semantica che pone l’Io e l’Altro in posizioni di parità o disparità.