Non paga un debito di droga di 30mila euro, gli mettono una corda al collo e lo torturano

Redazione
Non paga un debito di droga di 30mila euro, gli mettono una corda al collo e lo torturano
Non paga un debito di droga di 30mila euro, gli mettono una corda al collo e lo torturano

Non paga un debito di droga di 30mila euro, gli mettono una corda al collo e lo torturano. I carabinieri della compagnia di Casal di Principe, nell’ambito di un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno tratto in arresto cinque persone.

Gli investigatori li ritengono  responsabili del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione e di intralcio alla giustizia con l’aggravante del metodo mafioso.

Il nome degli arrestati

In carcere finiscono i sono Bernardino Crispino, di 35 anni,  Francesco Frascogna 50enne,  Nicola Sergio Kader 35enne,  Antonio Tornincasa  di 51 anni  e Emanuele Tornincasa di 25 anni. Sono originari di Marcianise, San Cipriano d’Aversa, Aversa, Orta di Atella e Napoli. Gli unici che si trovavano a piede libero erano Frascogna e Kader.

L’indagine ha accertato come gli indagati, dal marzo 2020, dichiarando l’appartenenza al “Clan dei Casalesi” di uno di loro, avessero tentato di convincere, dietro promessa di somme di denaro, la vittima di un sequestro di persona commesso a Casal di Principe un mese prima, a ritrattare le accuse. Avevano minacciato anche la moglie della vittima.

Tra i cinque arrestati dai carabinieri si trova anche uno degli effettivi responsabili,  gia’ in carcere – del sequestro. Il rapimento  avvenne nel febbraio del 2020, e per il quale e’ in corso il dibattimento innanzi alla Corte di Assise di Napoli.

Rapito e torturato

In particolare, i rapitori caricarono la vittima e su un’autovettura per condurla in un luogo isolato di Castel Volturno. Lontano da occhi indiscreti, l’uomo venne minacciato con una pistola e una corda legata al collo laddove non avesse restituito il corrispettivo di un pregresso debito di droga.

La vicenda comincia quando uno degli indagati di ieri dà appuntamento a un 33enne davanti a un bar di Casal di Principe. Lo  fa salire in auto e lo portarlo nella zona dei laghetti artificiali a Castel Volturno. Qui viene torturato e minacciato con una pistola. Doveva restituire un debito di 30mila euro per una partita di droga mai pagata.

Una storia cruenta che sembra uscita da un episodio di Gomorra. Ma si tratta di una realtà quotidiana che si vive in tantissime zone della Campania. Droga, soldi facili e una violenza nturale che non ferma queste persone davanti a niente.

Gente che continua a fare affari d’oro anche durante questo periodo di malattina pandemica. Per loro non esiste lockdown o restrizioni. La droga ha un mercato fiorente, gli acquirenti non mancano e si fa di tutto per piazzarla.