Partenio: terra di nessuno, chi protegge il Parco?

Redazione
Partenio: terra di nessuno, chi protegge il Parco?
Partenio. Da terra di nessuno a terra di prepotenti, che si spartiscono il territorio come se fosse dei veri e propri clan di malavita organizzata, il passo è più breve di ciò che si potrebbe pensare. Il probabile avvelenamento del lupo, lungo i tornanti di Montervergine, forse, rappresenta solo il fatto più evidente di ciò che da tempo sta avvenendo sopra le nostre montagne.
Si dovrebbe trattare di un territorio protetto, protetto da un parco regionale naturale, protezioni che, però, valgono solo su chi esercita la legge del più forte. Chi frequenta i nostri monti lo sa bene. Iniziamo dai cercatori di tartufi, senza criminalizzare nessuno. Tutti sanno che, in alcune zone, non si può andare o meglio si possono recare solo determinati cavatori. Non basta avere un regolare tesserino ed avere i cani chippati e vaccinati. Se si sconfina, si fa per dire, il rischio di trovare le povere bestie avvelenate è molto alto. Oppure l’auto parcheggiata viene danneggiata. Naturalmente, questi avvelenatori restano ignoti. Nei mesi scorsi, polpette avvelenate hanno ucciso almeno sette cani. Ma avviene peggio per i pascoli. Greggi di pecore e mandrie di mucche possono sconfinare a loro piacimento. E se qualcuno avesse l’ardire di protestare perché magari ha investito qualche soldino nelle coltivazioni di castagne, dopo qualche giorno, troverebbe il proprio terreno devastato.
Anche in questo caso, si tratta di fatti noti, ma la legge nel Partenio è come quella del Far West. Altra angheria o meglio ruberia sono i tagli abusivi in terreni demaniali. Ettari ed ettari di bosco, ogni inverno, vengono tagliati da chi vende legna in nero. Camion e tre ruote salgono e scendono dai monti senza che nessuno si preoccupi di effettuare il benchè minimo controllo. Il Parco Regionale del Partenio è un territorio protetto, un territorio che protegge solo i prepotenti e i ladri.