Presunti brogli a Cervinara: un pasticciaccio fatto di bugie, contraddizioni e veleni

Il Caudino
Presunti brogli a Cervinara: un pasticciaccio fatto di bugie, contraddizioni e veleni

E’ una brutta storia quella che riguarda i presunti brogli elettorali consumati il 31 maggio 2015 a Cervinara. Non solo perché, se fosse vera, minerebbe in fondo un istituto fondativo della democrazia: le elezioni. Ma anche e soprattutto perché il pubblico ministero, dottoressa Antonella Salvatore, dipinge un quadro fosco e fatto di contraddizioni nella sua richiesta di rinvio a giudizio per tre persone di Cervinara.
Leggendo i documenti (che ricordiamo essere di parte perché presentati dal pubblico ministero) emerge un “gran pasticciaccio” (ci perdoni Carlo Emilio Gadda) fatto di contraddizioni, veleni e piste che non portano a nulla.
Tanto è vero che il Pm scrive testualmente: “Emergono pertanto fondati elementi per ritenere che la dinamica dei fatti oggetto della originaria denuncia non sia veritiera e sia stata quindi ordita una messinscena, verosimilmente al fine di conseguire l’effetto di invalidare l’esito delle consultazioni elettorali, in cui peraltro il candidato avversario risulta aver vinto con un margine schiacciante di oltre duemila voti, che vanno ben oltre le 233 schede autenticate e non utilizzate dalla settima sezione”.
Non solo questo, nel paragrafo precedente il pubblico ministero scrive: “Dalle dichiarazioni dei predetti (si tratta di dichiarazioni spontanee rese dai denuncianti i brogli, ndr) emergono numerose ed evidenti contraddizioni, sia sulla dinamica del rinvenimento delle schede (…), sia sulla consegna delle stesse nelle mani di (…); esse sono altresì in contrasto con le dichiarazioni rese a suo tempo da uno dei denuncianti”. (riportiamo in calce il documento scritto dalla Pm).
Non solo, nelle dichiarazioni vengono coinvolte altre persone che al momento non sono indagate ma che pare abbiamo avuto comunque un ruolo nella vicenda.
Siamo pronti ad ospitare, come nostra abitudine, le deduzioni degli avvocati di parte per chiarire quanto scritto dal magistrato. 
Insomma: cosa è successo il giorno successivo alle elezioni a Cervinara? Ci sono stati i brogli elettorali o, come scrive il pubblico ministero, è solo una pantomima?
Nei giorni scorsi, qualche “illuminato profeta” ha accusato Il Caudino di non pubblicare nulla sull’inchiesta dei brogli: eccovi accontentati. Peccato che chi chiedeva chiarezza, al momento, è il primo sospettato della messinscena. Misteri cervinaresi.