Primi segnali di ripresa e riaperture nel settore automobilistico
Tra i tanti settori colpiti dall’attuale situazione di emergenza sanitaria, il settore dell’auto è stato sicuramente tra quelli ad aver subito un colpo d’arresto maggiore, considerando anche che la sua precedente situazione non fosse proprio rosea. Solo durante il mese di marzo, infatti, le nuove immatricolazioni sono calate dell’85% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, senza contare la forte crisi che ha interessato i rivenditori più piccoli, in difficoltà già durante il periodo precrisi. Nelle ultime settimane e con l’inizio della fase due, però, si sarebbero cominciati a vedere i primi segnali di ripresa, dovuta in larga parte alla riapertura delle attività, avvenuta ormai per quasi tutti gli stabilimenti.
La ripartenza di FCA
Nonostante il duro colpo subito da Fiat-Chrysler Automobiles durante il periodo di lockdown, è ormai dallo scorso 14 aprile che i primi stabilimenti avrebbero ripreso a funzionare con regolarità: i primi sarebbero stati riaperti proprio lo scorso mese in provincia di Potenza, dove sarebbe stata anche avviata la produzione di nuovi modelli ibridi, il cui debutto sarebbe previsto per l’estate. È poi da lunedì 4 maggio, in particolare, che sarebbe avvenuta la riapertura di tutti gli impianti FCA diffusi sul territorio nazionale, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza per i dipendenti. Se la riapertura consentirà al settore una graduale ripresa, questa potrebbe rivelarsi positiva anche per gli investitori, che potrebbero cogliere questo momento per ricominciare ad investire sulle azioni di FCA, in ripresa rispetto ai valori del mese di marzo. In una situazione di instabilità come quella attuale, molti investitori sembrano propendere per i cosiddetti contratti per differenza: per chi non sapesse come funzionano i CFD, questi strumeti permettono infatti di operare sui prezzi futuri di un mercato senza dover comprare o vendere necessariamente l’asset in questione. In altre parole, quindi, permetterebbero agli investitori di fare previsioni di mercato senza correre troppi rischi.
Le altre aziende automobilistiche
Oltre a FCA, la riapertura ha naturalmente interessato anche molte altre case automobilistiche, italiane e non. Tra queste, Volkswagen avrebbe fatto ripartire la sua attività per gradi, cominciando dalla riapertura di alcune delle sedi tedesche e degli impianti situati in Polonia. Successiva sarebbe stata invece la ripresa delle attività negli stabilimenti russi, statunitensi e spagnoli, mentre l’ultima fase riguarderà con molta probabilità anche la riapertura delle sedi situate in Argentina, Sudafrica, Messico e Brasile. Particolarmente impegnata nella sicurezza sul posto di lavoro e nella sanificazione degli ambienti è stata invece la multinazionale italiana Magneti Marelli, tra i giganti della fornitura di sistemi e componentistica per il settore automobilistico. Dopo aver garantito la necessaria distanza tra i dipendenti, aver dotato tutti di guanti e mascherine ed aver garantito la modalità di lavoro in smart working lì dove possibile, anche Magneti Marelli si sarebbe dimostrato pronto a ripartire. Più tarda sarebbe stata invece la riapertura in Spagna, Paese che avrebbe preferito rimandare a fine aprile la ripartenza delle maggior parte degli stabilimenti.
Non sarà facile superare il duro periodo di crisi appena trascorso. Ci vorrà sicuramente del tempo per recuperare le mancate vendite di marzo e di aprile ed è anche molto probabile che i consumatori non sceglieranno di concentrarsi fin da subito sull’acquisto di beni durevoli come le auto, prediligendo beni di consumo essenziali. Nonostante ciò, i primi segnali positivi cominciano a farsi vedere anche per questo settore. (Foto Fonte: Pixabay)