Rapina sull’Appia, scattano gli arresti

Redazione
Rapina sull’Appia, scattano gli arresti
Offriva soldi per toccare i piedi a delle ragazzine, identificato e arrestato

Rapina sull’Appia, scattano gli arresti. Svolta nell’indagine sulla rapina al negozio per bimbi Primitemps sulla Nazionale Appia a Casagiove.

Due misure cautelari

Gli agenti della squadra mobile di Caserta hanno infatti eseguito due misure cautelari nei confronti di due persone indagate per il raid nell’attività commerciale. Per uno è scattato l’arresto: si tratta di Salvatore Di Giovanni, 54 anni, di Marcianise, già indagato per la rapina a mano armata a Mister Drink e ristretto agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.

Per altro indagato, Antonio F., 49 anni, è stata disposta la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Marcianise. Nelle prossime ore i due indagati, assistiti dagli avvocati Giuseppe Foglia e Pasquale Acconcia, compariranno per l’interrogatorio di garanzia davantia al gip del tribunale sammaritano Giovanni Mercone che ha firmato l’ordinanza.

Uccide il vicino con 10 colpi di pistola, “parlava male di me”

Lo ha seguito per strada e gli ha scaricato nella schiena una decina di colpi: Amleto Petrosemolo, 70 anni, di Lanciano, ha così freddato il condomino Francesco De Floro De Grandis, 72 anni, ex imbianchino.

Omicida nel supercarcere

L’omicida, ora richiuso nel supercarcere di Lanciano, è reo confesso ed ha genericamente motivato il drammatico gesto con il fatto che la vittima spesso lo stuzzicava quando lo incontrava.

I vicini parlano di comportamenti al di fuori della normalità da parte dell’arrestato, che avrebbe avuto manie di persecuzione. Ma questa cosa fino ad ora non è stata confermata da nessun certificato medico,.

La cosa sarà sicuramente parte delle indagini che la procura frentana dovrà affrontare, visto che Petrosemolo risulta in possesso di un regolare porto d’armi. La pistola del delitto è stata trovata successivamente.

Il pm Serena Rossi ha disposto anche l’autopsia che si terrà a Chieti martedì o mercoledì, affidata al medico legale Cristian D’Ovidio che stamani ha effettuato sul posto una prima ispezione cadaverica esterna.

L’indagato, che vive solo dopo la separazione dalla moglie, in passato aveva avuto un negozio di elettrodomestici e riparazioni di radio e televisioni e poi ha aperto un’armeria. Appassionato di armi andava spesso anche al poligono.

La vittima, esperto artigiano anche per la preparazione di pupazzi in carta pesta per il carnevale, era molto noto a Lanciano, conosciuto con il nomignolo di «Ciccillo».

La ricostruzione del figlio

Sconvolti i residenti e l’intera famiglia. Uno dei figli, Carmine, racconta: «È uscito a piedi per recarsi in centro, con l’autobus, come faceva normalmente e per andare a messa in Cattedrale.

Aveva percorso qualche decina di metri e poco dopo qualcuno ha citofonato a casa di mia madre dicendogli che c’era il corpo insanguinato di papà a terra. Mio padre non aveva mai litigato con nessuno ed era un uomo tranquillissimo».

( Foto Edizione Caserta)