Rotondi, Russo sindaco un anno fa
Il cellulare squilla in continuazione e se non parla, invia sms. Per un medico che è anche sindaco, il telefono è croce e delizia. Anche dopo le 22.00, può arrivare una segnalazione di un cittadino. A volte, si tratta anche di richieste assurde, che ti strappano una sonora risata. Tante altre volte, invece, i problemi sono concreti ma un primo cittadino, in determinati casi, non ha poteri o risorse per cercare una soluzione. Può ascoltare, condividere ed, infine, tentare di spiegare che, purtroppo, lui nulla può fare. E questi sono certamente i momenti più amari, ma la bacchetta magica per gli amministratori locali ancora non l’hanno inventata. Magari chi siede in parlamento a Roma, senza essere mai passato per una responsabilità locale, senza essersi mai misurato con un elettorato di prossimità, dovrebbe per legge, mettersi a servizio dei comuni, almeno un mese l’anno. Forse, in questo modo, potrebbero cambiare tante cose. Giusto un anno fa, Antonio Russo, veniva proclamato sindaco. Un sogno inseguito con tenacia e agguantato con un risultato elettorale netto. Il 58,08 per cento dei cittadini lo avevano premiato, con 1.488 voti. Dodici mesi dopo, il primo cittadino mantiene alto il suo gradimento nei cittadini. Anche se i problemi non sono mancati, tanto da essere stato costretto a congelare le deleghe ai suoi assessori. Quel momento, però, è stato superato ed ora la squadra, tutta insieme, lavora di gran lena per risolvere atavici problemi, alcuni legati alla macchina amministrativa. Tutto sommato, quindi, il bilancio di Russo è abbastanza positivo anche se si deve tener conto che ci vorrà tempo per raccogliere i frutti di ciò che si è seminato. Rotondi ha fatto scelte importanti. Ad esempio ha preferito aderire all’Ato sannita per quanto riguarda i rifiuti, con la speranza che possa nascere uno Sto, ossia, sistema territoriale ottimale tutto caudino. Un sistema che permetta di migliorare la raccolta differenziata ed incidere il meno possibile sulle tasche dei cittadini. Altro fronte aperto è quello per la riduzione della zona rossa che non è un problema di poco conto, visto che tanti cittadini attendono di poter sapere cosa fare di case e terreni. La progettazione, quindi, è importante, ma il sindaco non dimentica quello che si può fare subito, magari rinunciando alla propria indennità. Così ha fatto per i primi cinque mesi di quest’anno e quei soldi sono stati impiegati per acquistare 4 defibrillatori cardiaci che sono stati donati a tre plessi scolastici del comune ed al campo sportivo. Piccole cose, forse, dipende da chi le giudica. Ma investire sulla sicurezza dei bambini non è certo una cosa di poco conto. Ma non per questo il telefono smetterà di squillare.
P. V.