San Martino: dilaga lo streptococco, bimbi ammalati e disagi per le famiglie

Redazione
San Martino: dilaga lo streptococco, bimbi ammalati e disagi per le famiglie
Valle Caudina: arriva l'influenza

San Martino: dilaga lo streptococco, bimbi ammalati e disagi per le famiglie. Lo streptococco è l’epidemia del momento. Dilaga anche in valle caudina. Soprattutto nelle scuole. Sono i bambini di solito a manifestare i sintomi della malattia. A San Martino diversi alunni piccoli e piccolissimi sono stati costretti dal batterio a rimanere a casa.

Le classi dell’infanzia

Sono le classi della scuola dell’infanzia ad essere maggiormente interessate. Complice un inizio di primavera freddo e piovoso, l’agente patogeno colpisce sia i bambini che gli adulti. Alberga nella faringe, per questo il primo sintomo è il mal di gola, con la formazione delle tipiche placche.

Può anche manifestarsi attraverso una forma cutanea, ovvero la scarlattina, delle bollicine molto piccole e rossastre. Risultato, tanti bambini ammalati e molte famiglie si trovano a fare i conti con tamponi, corse dal pediatra o dal medico di famiglia. Per tanti studenti niente scuola, riposo forzato, almeno per le 48 ore successiva all’inizio della terapia antibiotica che rende non più contagiosi.

La cura alla malattia non deve essere lasciata alla gestione individuale dei genitori, specie in situazioni epidemiche. Lo streptococco, anche se non curato, guarisce da solo, ha un ciclo vitale suo, ma se non bonificato ha la capacità di cronicizzarsi nell’organismo e produrre, per eludere i controlli, una serie di anticorpi che vanno ad aggredire le valvole cardiache, le articolazioni, i reni, vanno a dare la cosiddetta malattia reumatica anche a distanza di settimane o mesi dall’infezione.

La percentuale dei casi in cui questo si verifica è molto bassa, ma ha un impatto sulla vita molto importante. Vi è poi l’aspetto sociale. Molti genitori sono costretti a sacrificare il lavoro per stare a casa con i figli. Soprattutto chi non può contare sull’aiuto dei nonni specie chi ha un lavoro precario, senza garanzie, paga un prezzo più alto. E ad avere la peggio sono spesso le donne, le mamme, che devono sacrificare i proprio lavoro.

Le richiesta di aiuto delle famiglie

In queste situazioni nascono le richieste di aiuto dei genitori, delle famiglie, verso le istituzioni, verso la scuola, le pubbliche amministrazioni. Richieste di aiuto, ma anche di semplice attenzione. Ciascuno dovrebbe fare la propria parte. A partire da una corretta e accurata pulizia degli ambienti. Sindaci e dirigenti scolastici potrebbero fare molto in tal senso.