San Martino, il Pd a Renzi: Scorrimento veloce, aiutaci a sbloccare i fondi

Il Caudino
San Martino, il Pd a Renzi: Scorrimento veloce, aiutaci a sbloccare i fondi
Alluvione San Martino, le accuse dei consiglieri del pd

Una lettera a Matteo Renzi, segretario del Pd e presidente del Consiglio. Il mittente? Il Partito democratico di San Martino Valle Caudina, a firma del capogruppo in Consiglio comunale Francesco Sorrentino e al segretario cittadino Ivan Clemente. Il motivo della missiva è il completamento dell’asse viario Paolisi Pianodardine la oramai famigerata “scorrimento veloce”. Non solo un invito a sbloccare la situazione ma anche a venire a San Martino per dimostrare che “cambiare verso si può anche qui, adesso”. Di seguito la missiva completa.
“Scriviamo dalla Valle Caudina, e precisamente dal circolo “Martino Vellotti” di San Martino Valle Caudina, un territorio dell’entroterra campano, a cavallo tra le province di Avellino e Benevento. Un area baricentrica della nostra regione, eppure interclusa e per questo fuori da ogni possibilità di sviluppo economico.
Da anni la comunità locale, le forze politiche, si battono per superare la situazione di isolamento.
Dal basso è iniziato un processo di integrazione che va nel verso della riforma Delrio. I Comuni caudini si sono uniti, superando la logica delle province: è stata costituita l’Unione dei Comuni della “Città Caudina”, che mette insieme quattro comuni irpini e sei sanniti, per circa 50 mila abitanti. Determinante in tale processo è stato l’impegno dei sindaci del PD, Damiano, Ricci, Napoletano, Pacca, D’Alessio.
Ma dalle istituzioni sovracomunali, in special modo regionali, si registra disinteresse, assenza e soprattutto inaccettabile pressappochismo ed incapacità a governare, che ci condannano al sottosviluppo. Le infrastrutture non ci sono, ma si potrebbero finanziare. Non mancano i soldi ma le capacità. E questo è inaccettabile.
Il progetto di realizzare di un asse viario a scorrimento veloce che ci colleghi al nodo autostradale di Avellino potrebbe rappresentare una possibilità di svolta.
A partire dai primi anni novanta, due lotti dei quatto sono stati realizzati. Tra mille ritardi. Al terzo lotto già finanziato all’inizio degli anni duemila sono stati sottratti i fondi per altre opere regionali, ritenute più meritevoli.
Tanti i politici che hanno fatto sfilate elettorali, promesse, proclami, annunci di completamento dell’opera che invece non sono mai avvenuti.
Poi il governo di centro destra ha inserito, nuovamente, il progetto tra le “grandi opere” strategiche per lo sviluppo campano. Ma la gestione Caldoro è stata disastrosa. Caratterizzata da immobilismo e ritardi. Pensando che bastasse usare l’alibi di Bassolino quale responsabile di tutti i mali della Campania. Intanto si è perso tempo, avendo già tutto pronto, progetti cantierabili. Solo nel 2013 la Regione si è resa conto che rischiava di restituire i soldi all’Europa e ha tentato di accelerare. Si è detto che l’opera sarebbe stata realizzata. Ma ora arriva la doccia fredda: Bruxelles chiede di restituire mezzo miliardo di fondi non spesi. Si legge dai giornali che tra i fondi da restituire ci sono anche quelli della “Valle Caudina – Pianodardine III lotto”.
E’ indispensabile intervenire presso le istituzioni europee per evitare questa ulteriore mortificazione.
Il 20 giugno si assumeranno da parte dell’Europa, decisioni definitive in merito.
Il PD non può restare a guardare. Non possiamo e non dobbiamo condannare il nostro territorio ancora una volta.
Non è accettabile restituire miliardi di euro, quando c’è assoluta necessita di rilanciare l’economia.
La sfiducia verso le Istituzioni democratiche ne verrebbe alimentata in maniera enorme.
Il risultato elettorale delle elezioni europee appena svoltesi rappresenta l’apertura di credito che è stata data a Matteo Renzi, contro la politica clientelare e superata degli anni scorsi, ma anche contro il movimentiamo distruttivo di Grillo e dei cinque stelle.
In passato abbiamo scritto all’assessore regionale ai trasporti Vetrella, al vice Ministro ai trasporti, De Luca. Ma nessuno ci ha mai risposto.
La valle caudina chiede al segretario del PD e  presidente del Consiglio di dimostrare che si può cambiare verso anche qui, adesso.
Le chiediamo di prendere l’iniziativa in prima persona.
Restiamo in attesa di un riscontro e riteniamo che sarebbe di grande sostegno alle comunità locali un intervento diretto presso questi territori di un rappresentante della squadra di governo o della segreteria nazionale. Senza nascondere che la presenza del segretario Renzi potrebbe dimostrare anche plasticamente che finalmente le nostre aree da sempre dimenticate hanno oggi, una considerazione diversa da parte delle istituzioni, della politica e soprattutto del Partito Democratico”.

Angelo Vaccariello