San Martino, prove tecniche di dialogo politico

Il Caudino
San Martino, prove tecniche di dialogo politico

Si discute tutti insieme delle prospettive politiche. Ci ha provato il circolo locale del Partito Democratico “Martino Vellotti” di San Martino. E il tentativo è riuscito. Ivan Clemente, segretario cittadino e consigliere comunale, con la regia di Giovambattista Teti, membro della segreateria Pd, ha messo intorno al tavolo il Partito Democratico, Sel, Forza Italia, gli ex Udc. C’erano il sindaco Pasquale Ricci, Chiara Parrella, presidente del consiglio comunale, il capogruppo Pd Francesco Sorrentino, Sergio D’Alessio, esponente di punta di Forza Italia, Palerio Abate ex presidente della Comunità Montana, consigliere di opposizione in rappresentanza del Movimento Politico LiberaMente, Giuseppe Pedoto, giovane dirigente di Sel. L’occasione l’ha data la tradizionale festa democratica chiusasi ieri. Il Partito Democratico sta evidentemente mettendo in atto un tentativo di apertura. Lo ha fatto il mese scorso nel consiglio comunale aperto sul piano urbanistico e continua con il convegno di ieri dove si è parlato del futuro di San Martino tra unione dei comuni, ambito territoriale ottimale dei rifiuti e piano urbanistico. Si è registrato uno spirito propositivo in tutti gli intervenuti. La sensazione è che si sta tentando di superare la stagione delle contrapposizioni frontali. D’Alessio, Abate e Pedoto in segno di distensione hanno cercato di non enfatizzare la critica sulle scelte del passato che hanno visto i due fronti politici contrapposti bensì hanno ragionato maggiormente sull’analisi e sulla proposta. Per Pedoto bisogna puntare su uno sviluppo sostenibile, il piano regolatore deve essere come quello attuato da Renzi a Firenze, zero nuove case per puntare sul recupero e la ristrutturazione. Palerio Abate ha chiesto partecipazione vera e si è detto impegnato ad evitare che San Martino diventi come “Secondigliano” puntando il dito contro l’edilizia residenziale, le villette a schiera che rischiano di trasformare il nostro in un paese dormitorio. La rinascita può arrivare solo dall’utilizzo delle risorse che abbiamo, ambientali come Mafariello e dalle produzioni agricole di qualità. Pronto a dialogare anche Sergio D’Alessio che ha chiesto uno sforzo comune per migliorare la qualità della vita ai cittadini, riducendo le tasse e migliorando i servizi, perché questo innanzitutto è il compito dei comuni. La disponibilità al dialogo e al confronto è stata ribadita da tutti gli esponenti della maggioranza. Pasquale Ricci ha ribadito che nel momento il cui le province sono destinate a scomparire e le unioni dei comuni diventano l’unico strumento istituzione intermedio di programmazione territoriale rispetto alla Regione ed al Governo nazionale è tempo di ragionare tutti insieme. Chiara Parrella, delegata all’urbanistica, ha rivendicato la scelta di confrontasi insieme a tutti perché il puc non sia solo argomento di discussione politica ma strumento di sviluppo e al servizio del cittadini. A Francesco Sorrentino sono toccate le conclusioni nelle quali ha sottolineato il dovere che hanno le forze politiche di avanzare una proposta per il governo del territorio, per disegnare la strategia futura finalizzata alla crescita ed allo sviluppo e non al declino. E l’idea è chiara: puntare sull’Unione dei comuni che nascerà in autunno.
E’ evidente che a San Martino il dibattito politico si è aperto su futuro del paese anche in vista delle elezioni amministrative del 2016. I soggetti politici sono tutti in campo ed il Partito Democratico ha voluto dire che è disposto al dialogo a 360 gradi per costruire sui programmi le intese future. Nessuno escluso.