San Martino Valle Caudina: morì folgorato a 29anni, le indagini potrebbero riaprirsi
San Martino Valle Caudina. Ci potrebbero essere della clamorose novità sulla morte di Daniele De Biase di Pannarano. Un giovane di appena 29anni, che perse la vita l’11 giugno del 2016 mentre raccoglieva ciliegie in un fondo agricolo di San Martino Valle Caudina. Una vera e propria tragedia, una ennesima vittima sul lavoro e non solo.
Il ragazzo morì folgorato da una scarica elettrica mentre spostava una scala di alluminio che urtò i fili di una linea ad alta tensione, di proprietà dell’Enel, che secondo la società elettrica dovrebbe essere di 20.000 volts.
Attenzione, questo è ciò che asserisce l’Enel. L’avvocato Fabio D’Alessione, che rappresenta gli interessi della famiglia,sta per presentare formale richiesta di riapertura delle indagini alla procura della repubblica di Avellino proprio per verificare il voltaggio della linea. In particolare, nel fascicolo sulla morte di Daniele manca un dettagliato resoconto, effettuato dai vigili del fuoco del comando provinciale di Avellino. Un dossier, citato dal rapporto degli del commissariato di polizia di stato di Cervinara, che effettuarono le prime indagini, ma mai trovato nel fascicolo.
Così, l’avvocato D’Alessio, aveva chiesto l’accesso agli atti, che gli era stato concesso ed ha potuto leggere la relazione. Ebbene, a quanto pare, il risultato da ciò che è verificato dai vigili del fuoco e ciò che è stato dichiarato dall’Enel, non combacerebbe. Il voltaggio, infatti, potrebbe essere anche di 30.000.
Questo particolare, se confermato dalle indagini che dovranno essere svolte, dalla procura riaprirebbe un nuovo scenario su tutta quella vicenda. Se così fosse, nell’intero fondo non sarebbero dovute esserci nessun tipo di piante e coltivazioni.
Sono trascorsi tre anni dalla morte di un ragazzo di 29anni è arrivato il momento di capire le responsabilità di quella sciagura.
