Santo Stefano in zona rossa: ecco cosa si può fare e cosa no

Il Caudino
Santo Stefano in zona rossa: ecco cosa si può fare e cosa no
Covid, a Natale il picco dei contagi

Santo Stefano in zona rossa: ecco cosa si può fare e cosa no. Un Santo Stefano in zona rossa. Oggi, 26 dicembre, è il terzo giorno di stretta totale decisa dal governo con l’obiettivo di contenere i contagi del Coronavirus.

Nessun pranzo al ristorante, vietata anche la colazione al bar: è consentito solo l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza restrizioni. È possibile andare a messa, ma il consiglio è quello di scegliere la chiesa più vicina a casa.

Passeggiata

Come il giorno della vigilia e Natale si potrà uscire per fare una passeggiata vicino a casa con la mascherina e fare attività sportiva da soli, sarà necessaria l’autocertificazione per gli unici spostamenti consentiti, vale a dire quelli per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità o per tornare alla propria residenza o domicilio.

La prima parte della zona rossa durerà ancora fino domani, poi una breve pausa prima della nuova stretta per Capodanno e Befana.

Cosa si può fare oggi, 26 dicembre?

Sono vietati tutti gli spostamenti anche all’interno del proprio comune salvo per motivi di lavoro, necessità o urgenza e per far ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione.

È necessaria l’autocertificazione?

Sì, chi dovrà uscire per motivi di necessità, o a Messa, o per fare attività motoria dovrà sempre portare con sé l’autocertificazione. Sarà consentito anche raggiungere le seconde case, purché all’interno della propria Regione, ma sempre con l’autocertificazione.

Si può andare a trovare un parente?

Si, fino al 6 gennaio sarà possibile, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, solo all’interno della stessa Regione, dalle 5 alle 22 e nel limite massimo di due persone. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti con le quali convivono.

I genitori separati/affidatari possono spostarsi per andare in comuni/regioni diverse o all’estero per trascorrere le feste con i figli minorenni, nel rispetto dei provvedimenti del giudice o degli accordi con l’altro genitore?

Sì, questi spostamenti rientrano tra quelli motivati da “necessità”, pertanto non sono soggetti a limitazioni. Nel caso di spostamenti da/per l’estero, è comunque necessario consultare l’apposita sezione sul sito del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per avere informazioni sulle specifiche prescrizioni sanitarie relative al Paese da cui si proviene o ci si deve recare.

Si possono andare a trovare parenti non autosufficienti che vivono in casa da soli in un altro comune/regione? Si può andare con il coniuge/partner o con i figli?

Lo spostamento per dare assistenza a persone non autosufficienti è consentito, anche tra comuni/regioni in aree diverse, ove non sia possibile assicurare loro la necessaria assistenza tramite altri soggetti presenti nello stesso comune/regione.

Non è possibile, comunque, spostarsi in numero superiore alle persone strettamente necessarie a fornire l’assistenza necessaria: di norma la necessità di prestare assistenza non può giustificare lo spostamento di più di un parente adulto, eventualmente accompagnato dai minori o disabili, e che abitualmente già assiste la persona da cui sta andando.

Si possono andare a trovare i genitori, anziani ma in buona salute, in una regione diversa dalla propria?

No, fino al 6 gennaio questi spostamenti sono vietati.

Ci si può ancora spostare nella seconda casa?

Gli spostamenti di un nucleo familiare convivente verso le seconde sono consentiti, dalle 5 alle 22, all’interno della propria Regione. È consentito lo spostamento verso la seconda casa, anche se intestata a più comproprietari, di un solo nucleo familiare convivente.

Le regole sono uguali in tutta Italia?

Si, dal 24 dicembre tutta l’Ialia è zona rossa e segue le stesse regole.

Quali sono le deroghe alla zona rossa?

Anzitutto quella che consente per tutto il periodo di Natale (24-6 gennaio) ad un massimo di due persone – più eventuali figli minori di 14 anni, disabili e persone non autosufficienti che vivono con loro – di muoversi una sola volta al giorno per andare a trovare parenti o amici anche in un Comune diverso da quello di residenza, purché sempre nella stessa regione e sempre nel limite massimo di due persone.

La seconda deroga riguarda i piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti nei giorni indicati con l’arancione durante le feste di Natale (28-29-30 dicembre e 4 gennaio): per chi risiede in un piccolo Comune sotto i 5 mila abitanti sarà possibile sconfinare in un’altra Regione, sempre però entro i 30 chilometri dalla propria residenza e senza andare verso i capoluoghi di provincia.

Restano consentiti gli incontri tra i coniugi e i partner che vivono separati per motivi di lavoro se il luogo per il ricongiungimento è quello in cui c’è residenza, domicilio o abitazione.

E sono consentiti anche gli spostamenti dei genitori separati, che possono andare a trovare i figli anche in un’altra Regione o all’estero: rientra tra i motivi di necessità, così come lo è l’assistenza ai genitori non autosufficienti. Il governo ha anche precisato la questione delle seconde case: tra oggi e il 6 gennaio “gli spostamenti di un nucleo familiare convivente verso le seconde case sono sempre consentiti, dalle 5 alle 22, all’interno della propria Regione e sempre vietati verso le altre Regioni”.

(repubblica)

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