Schianto in galleria, feriti tra le lamiere

Redazione
Schianto in galleria, feriti tra le lamiere
Schianto in galleria, feriti tra le lamiere

Schianto in galleria, feriti tra le lamiere. Questa mattina verso le ore 09:00 una squadra dei Vigili del fuoco del Comando provinciale di Caserta proveniente dalla sede centrale è intervenuta sulla SS 700 al km 5+980 nel tratto che percorre la galleria sotto la reggia per un incidente stradale.

Due persone tra le lamiere

Una volta giunti sul posto, i Vigili del Fuoco hanno trovato due autovetture che, dopo lo scontro frontale, hanno terminato la loro corsa in mezzo alla careggiata causando la chiusura della strada.

Immediatamente i Vigili del Fuoco hanno dato assistenza nelle operazioni di soccorso al personale del 118 per il successivo trasporto in ospedale delle due persone ferite, due uomini, con due ambulanze.

Curavano il cancro ma non erano medici, sotto inchiesta due fratelli della provincia di Benevento.

A seguito di una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano e della Stazione di S. Giorgio del Sannio, nella mattinata odierna stanno dando esecuzione all’ordinanza di applicazione di due misure cautelari personali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento su richiesta della locale Procura.

Due sedicenti medici

Le misure sono state emesse nei confronti di due fratell isedicenti medici, in particolare la misuradegli arresti domiciliari nei confronti di uno per i reati di omicidio preterintenzionale, lesioni aggravate e truffa aggravata, già eseguita, e quella dell’obbligo di dimora nei confronti dell’altro per il reato di lesioni aggravate, in corso di esecuzione.

L’attività di indagini – avviate alla fine del mese di marzo 2021, a seguito della denuncia sporta da parte dei familiari di una delle vittime a seguito della morte sospetta della propria sorella.

La donna era stata “curata” da uno degli indagati e arricchitasi di sequestri di materiali e dichiarazioni – consentiva di raccogliere gravi elementi indiziari a carico dei due soggetti.

I fratelli ,  approfittando dello stato di vulnerabilità dei loro numerosi “pazienti” – per lo più intimoriti da patologie immaginarie dagli stessi “diagnosticate”– esercitavano abusivamente l’attività sanitaria, in assenza di qualsivoglia titolo abilitante, non limitandosi a prescrivere medicinali e/o rimedi asseritamente naturali ma praticando sulle loro persone anche trattamenti pseudosanitari e pseudoterapeutici.

Il tutto per assicurarsi vantaggi economici derivanti dalla propria attività illecita che svolgevano nella provincia Beneventana, attirando e suggestionando gli innumerevoli clienti provenienti da diverse aree geografiche.

Cure oncologiche

In particolare, proponevano un modello di cura precipuamente diretto, a loro dire, alla cura di malattie oncologiche, che accreditavano presso i pazienti spendendo la collaborazione di un luminare ed esperto della “medicina naturale” in Germania.

Così praticavano trattamenti per endovena e autotrasfusioni ematiche, con metodiche artigianali e con miscele di sostanze non meglio specificate,dannose per la salute, cagionando in un caso la morte di una donna di anni 54 che versava in realtà in buone condizioni di salute e non soffriva di alcuna patologia tale da rendere necessarie terapie invasive e a maggior ragione terapie non scientificamente validate.

Il G.I.P. presso il Tribunale di Benevento, ritenuti sussistenti i gravi indizi di colpevolezza, accoglieva la richiesta della Procura di applicazione delle misure cautelari personali nei confronti dei due germani la cui attività illecita non si era arrestata neppure dopo l’esecuzione del provvedimento di sequestro preventivo dell’appartamento che avevano adibito a “studio medico” disposto dal GIP sempre su richiesta della Procura per esercizio abusivo della professione sanitaria.

Misura in sede di indagini

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.