Tamponi obbligatori, le regioni si blindano

Redazione
Tamponi obbligatori, le regioni si blindano
Tamponi obbligatori, le regioni si blindano

Tamponi obbligatori, le regioni si blindano. Prima la Sicilia, l’Abruzzo, la Sardegna. Presto l’Emilia-Romagna. La Campania «lo fa già». Il Lazio si affida al protocollo d’intesa con la Croce Rossa, sottoscritto da tempo. Il Piemonte non esclude, Liguria e Lombardia invece per ora sì.

Il virus sulle gambe dei viaggiatori

Torna il contagio: sabato oltre tremila nuovi positivi, il doppio di una settimana fa. E questa volta il virus cammina sulle gambe dei viaggiatori e sfrutta la vita sociale dei ragazzi, i più colpiti. Così, tante Regioni ripristinano i tamponi obbligatori in aeroporto al rientro.

Ma la variante Delta sta già spaventando gli italiani. Dopo l’avvertimento della Farnesina sui viaggi all’estero e di fronte al rischio di nuove misure restrittive, la Fiavet (la Federazione imprese del turismo) rileva un calo del 50% di prenotazioni, sia per l’estero che interne, nell’ultima settimana.

La strada dei presidenti

I presidenti tentano strade autonome per difendere i loro territori, senza penalizzare una delle leve economiche fondamentali. Del resto, il turismo  in estate vive sempre la sua stagione più florida, ma tanto più ora, dopo un anno e mezzo di pandemia.

Un’ordinanza regionale che imponga il tampone a chiunque arrivi via porto o aeroporto da Malta, Spagna e Portogallo è la strada imboccata da Christian Solinas e Nello Musumeci, presidenti di Sardegna e Sicilia.

Le due isole maggiori, che fronteggiano il numero più alto di casi in proporzione al numero di abitanti (oltre 30 su centomila), cercano così di blindarsi dal virus.

Si vogliono evitare chiusure totalmente incompatibili con la vita in vacanza. Peraltro a Pantelleria ieri è stato scoperto un nuovo focolaio, 26 casi, tutti di giovani non vaccinati. E il sindaco teme l’isola diventi zona rossa: «Sarebbe devastante».

Basteranno le misure dei presidenti. Nessuno può dirlo, se anche Brusaferro avverte che «sono troppe le cose che non sappiamo della variante Delta».Il bollettino quotidiano conferma una circolazione del virus sempre più intensa: ieri 3.121 nuovi casi (il giorno prima erano stati 2.898) e 13 decessi. Sotto controllo ma in lieve aumento anche i ricoveri. Il tasso di positività è all’1,3%.