Uccise la cugina per la proprietà di un garage, confessa dopo tre mesi
Uccise la cugina per la proprietà di un garage, confessa dopo tre mesi. Ivano Perico, accusato dell’omicidio della cugina Stefania Rota trovata morta il 21 aprile nella sua casa di Mapello, in provincia di Bergamo, ha confessato il delitto davanti alla pubblico ministero Letizia Ruggeri.
L’uomo avrebbe confermato quanto ammesso ai carabinieri. Ha però aggiunto un tassello che finora mancava: il movente. Sembrerebbe infatti che all’origine ci fosse un litigio per un garage che divide la casa della vittima da quella di Perico.
L’indagato ha confessato tutto durante l’interrogatorio che si è svolto nella giornata di oggi, venerdì 23 giugno, in carcere. Con lui c’erano i suoi avvocati Giorgio Pagnoncelli e Roberta Campana.
L’uomo è accusato anche di aver dato fuoco allo studio di un geometra
Durante le indagini, gli inquirenti avevano scoperto che le telecamere di Mapello avevano ripreso un uomo che il 3 marzo gettava una tanica di liquido infiammabile contro lo studio di un geometra.
Quel professionista era l’uomo che aveva aiutato Stefania Rota con una pratica edilizia relativa proprio a quel capannone. Perico, durante l’interrogatorio, ha ammesso di essere stato lui a danneggiare lo studio del perito.
Il ritrovamento del cadavere
La donna sarebbe uccisa l’11 febbraio. L’avrebbe colpita molto probabilmente con un batticarne. Il cadavere è rimasto in quella casa fino al 21 aprile.
E’ trovato in avanzata decomposizione. Inizialmente si pensava a un malore tanto che la Procura della Repubblica stava dando il nullaosta per la salma. Ma alcuni elementi come l’assenza delle chiavi, del cellulare e del portafoglio fino all’auto spostata il giorno prima il ritrovamento, hanno convinto gli inquirenti ad approfondire il caso.
E infatti hanno scoperto che si trattava di un omicidio.