Un uomo sessantenne muore dopo una coltellata al petto

Redazione
Un uomo sessantenne muore dopo una coltellata al petto
Ragazza 12enne travolta dal cancello, riporta solo una fratttura al setto nasale

Un uomo sessantenne muore dopo una coltellata al petto. Un uomo è morto nel proprio appartamento, con una ferita di arma da taglio al petto a Bacoli, nella provincia di Napoli.

L’uomo si trovava riverso a terra quando sono giunte le forze dell’ordine: inutili i tentativi di rianimazione da parte del personale sanitario del 118, l’uomo è deceduto mentre cercavano di salvarlo.

La vittima è Luciano Caronte, classe 1961, che viveva con la compagna ed i due figli di lei. Mistero però sulla dinamica del fatto. I carabinieri non escludono al momento alcuna pista. Compresa quella del suicidio e quella dell’omicidio da parte del figlio trentenne, affetto da problemi di natura psichica.

La vicenda è accaduta a Bacoli, comune dei Campi Flegrei attiguo a Pozzuoli. I carabinieri sono intervenuti su via Roma, dove l’uomo è trovato riverso a terra all’interno della propria abitazione, dove viveva assieme alla compagna ed i due figli della donna.

La ferita, rivelatasi poi mortale, è quella di un’arma da taglio al centro del petto. Si pensa possa essere stata sferrata con un coltello da cucina che però al momento non è stato ritrovato.

I carabinieri stanno battendo tute le piste: indagano i militari dell’Arma della compagnia di Pozzuoli, mentre nell’appartamento di via Roma dove si è consumata la tragedia, finora ancora tutta da chiarire, è giunto anche il magistrato della Procura della Repubblica di Napoli.

Non è escluso che possa essere disposta l’autopsia sul corpo dell’uomo. Militari dell’Arma che hanno eseguito i rilievi all’interno dell’abitazione, procederanno con ogni probabilità ad interrogare i familiari della vittima, nella speranza di fare chiarezza.

Morta suicida dopo video hot: recuperati dati persi, probabile omicidio

Saranno depositati alla Procura della Repubblica di Napoli Nord i dati, inclusi i contatti telefonici e le attività internet, ottenuti dall’accesso agli account di Tiziana Cantone, la 31enne morta suicida il 13 settembre 2016 perchè i video privati che la ritraevano erano finiti su internet a sua insaputa.

I contenuti erano cancellati dall’Ipad e dall’Iphone di Tiziana mentre i due apparecchi erano in custodia della polizia giudiziaria (carabinieri) che indagava sulla morte della 31enne.

Sulla cancellazione dei dati è aperta un’inchiesta dalla Procura di Napoli Nord per frode processuale. Per l’Emme-Team, di cui fa parte anche il difensore della Giglio, Salvatore Pettirossi, Tiziana sarebbe stata vittima di un omicidio.