Unione dei Comuni, parola a Cervinara
Nessuna scaramanzia, il 17 non fa paura al presidente del consiglio comunale di Cervinara, Pellegrino Casale. Come aveva promesso, Casale non ha perso tempo. Sabato scorso, al termine dei lavori dell’assemblea, aveva assicurato che avrebbe convocato al più presto un’altra seduta e già questa mattina ha provveduto all’adempimento. Il consiglio comunale tornerà a riunirsi lunedì 17 marzo, alle ore 17,00, , con un solo punto all’ordine del giorno: approvazione dello statuto Unione dei comuni della Città Caudina. Allo stesso tempo, sempre il presidente Casale provvederà a convocare i sindaci dei comuni, nel corso di questa settimana, per evidenziare loro le rimostranze che hanno presentato i tre gruppi consiliari di minoranza, nel corso dell’ultima assemblea sull’articolo 17 dello statuto. Si tratta del punto riguardante il presidente dell’Unione. Lo statuto prevede che questa carica venga ricoperta a rotazione tra tutti i sindaci dei comuni, per un periodo di 12 mesi. Non la pensano così, invece, i gruppi di minoranza i quali auspicano che l’elezione venga effettuata su una piattaforma politica e non istituzionale. Il problema è che la maggior parte dei comuni hanno già approvato lo statuto e, quindi, dovrebbero riportare la modifica in consiglio. Comunque l’apertura ai gruppi consiliari di minoranza c’è stata. Ma se la richiesta non dovesse essere accettata, l’assise lunedì licenzierà lo statuto. Siamo arrivati, infatti, alla terza votazione e non è più necessaria la maggioranza qualificata, basta quella semplice. Sabato, i tre gruppi di minoranza si sono astenuti ma lunedì 17 se anche votassero contro lo statuto sarà licenziato. E così un altro tassello si compone in questo vero e proprio processo costituente. Venerdì scorso, lo statuto è stato licenziato da Montesarchio, il 17 sarà, finalmente, la volta di Cervinara, unico comune che ha dovuto usare le tre votazioni, ed entro la fine del mese, toccherà ad Airola. Subito dopo, i sindaci dovranno recarsi da un notaio per dare vita all’Unione come ente giuridico e poi si potrà partire.
Peppino Vaccariello