Vaccino Covid in farmacia: cosa prevede il protocollo e chi può farlo

Redazione
Vaccino Covid in farmacia: cosa prevede il protocollo e chi può farlo
Vaccino Covid in farmacia: cosa prevede il protocollo e chi può farlo

Vaccino Covid in farmacia: cosa prevede il protocollo e chi può farlo. Le vaccinazioni anti Covid saranno a breve effettuate anche nelle farmacie italiane. È stato firmato ieri il protocollo da Ministero della Salute, Regioni, Federfarma e Assofarm.

Il protocollo definisce nei particolari come avverranno le somministrazioni per accelerare la campagna e raggiungere l’obiettivo dell’immunità di gregge entro la fine dell’estate, così come auspicato dal Governo.

“La campagna di vaccinazione è la vera chiave per chiudere questa stagione così difficile. Oggi facciamo un altro importante passo avanti per renderla più veloce e capillare”, è stato il commento del ministro Speranza.

Ma come funzioneranno le somministrazioni in farmacia? Nel testo dell’accordo si prevede di avviare le vaccinazioni, come previsto dal Decreto sostegni, seguendo i criteri di priorità indicati dal Governo.

E’, però, esclusa, non solo per il momento, la possibilità di veder vaccinare in farmacia i soggetti ad “estrema vulnerabilità” o con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave/anafilattica.

Come funziona la vaccinazione anti Covid in Farmacia

Innanzitutto, bisogna sottolineare che i farmacisti saranno formati specificamente, attraverso un corso obbligatorio dell’Istituto Superiore di Sanità, prima di cominciare la somministrazione delle dosi di vaccinazioni.

Alle farmacie è riconosciuta una remunerazione di 6 euro per ogni singolo inoculo vaccinale. Le somministrazioni avverranno “seguendo percorsi in un’apposita area esterna, pertinenziale alla farmacia”.

Oppure, se compatibili con le misure di sicurezza, “anche in area interna, purché sia separata dagli spazi destinati all’accoglienza dell’utenza e allo svolgimento delle attività ordinarie”, un’area che deve essere sempre “opportunamente arieggiata”.

La distribuzione delle dosi di vaccino potrà avvenire anche a chiusura della farmacia, all’interno della quale, oltre ai farmacisti dipendenti, sarà obbligatoria la presenza di “un addetto al primo soccorso opportunamente formato”.

Sono prescritte mascherine FFP2/KN95 e camice monouso per il farmacista, così come per i cittadini ai quali verrà inoculato il siero.

Chi può fare il vaccino Covid in farmacia

Le dosi le distribuiranno le Asl alle singole farmacie, e il criterio delle somministrazioni non cambia. La prenotazione e la vaccinazione vera e propria “saranno eseguite, da parte delle farmacie, secondo i programmi di individuazione della popolazione target; previamente definiti dalle autorità sanitarie competenti e seguendo i correlati criteri di priorità”.

Dopo il vaccino, il farmacista deve assicurare la permanenza e il monitoraggio del soggetto vaccinato per 15 minuti dopo l’inoculazione. Si ricorda che il paziente che si reca in farmacia non deve aver avuto negli ultimi 14 giorni contatti con malati Covid; e ovviamente non deve avere la febbre sopra 37,5.

Nell’accordo si precisa che la quarantena precauzionale per i soggetti che sono venuti a contatto con casi conclamati di Covid e la derivante sospensione del servizio non sarà applicata alle farmacie dove sono eseguiti vaccini a soggetti risultati positivi al Covid.