Valle Caudina, accordo Florio-Federfarma, chi ci guadagna?

Il Caudino
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La farsa si è consumata sulle spalle degli ammalati. Sgomberiamo subito il campo da equivoci per sottolineare che non abbiamo nulla contro le farmacie private, anzi, apprezziamo l’opera che svolgono sul territorio, diventando, a volte, dei veri presidi medici e sostituendo chi, invece, sarebbe deputato a fare questo servizio. Non solo, siamo felici che, finalmente, grazie alla convenzione siglata da Federfarma e l’Asl Avellino, gli ammalati di gravi patologie possano ritirare le medicine di cui hanno bisogno proprio in tutte le farmacie della provincia di Avellino. I nostri lettori conoscono la battaglia che abbiamo intrapreso, non appena il servizio è stato sospeso presso il poliambulatorio di Cervinara. Abbiamo scritto quasi ogni giorno sino a quando il direttore generale Florio non è tornato sui suoi passi.  Fatta questa premessa, non possiamo non rilevare tre cose di grande importanza. Innanzitutto, la convenzione poteva essere stipulata appena il servizio è stato sospeso, ossia, lo scorso 30 di giugno. In questo modo non ci sarebbero stati gravi disagi per persone molto sofferenti. Chi dirige un’azienda che si chiama sanitaria dovrebbe avere, come primo obiettivo, quello del benessere degli assistiti. Di questo, il direttore generale Sergio Florio non ha tenuto per nulla conto. Seconda cosa, la soppressione, sempre secondo il pensiero del manager, era avvenuta per razionalizzare il servizio. Tutti coloro che avevano bisogno dei farmaci potevano recarsi presso la farmacia della sede di via Degli Imbimbo ad Avellino e ritirarli dal lunedì al venerdi. Se la razionalizzazione fosse stata vera e seria, lo stesso Florio non avrebbe sottoscritto la convenzione con Federfarma, quindi, ha interrotto il servizio senza avere una vera cognizione di quello che andava a fare. Terza cosa, sempre il direttore generale aveva affermato che, con la chiusura delle farmacie distrettuali, ci sarebbero stati dei risparmi per le casse dell’azienda. Ora, la convenzione avrà un costo, si parla di sei euro a farmaco, ed anche in questo caso, il famoso manager, quello che taglia sulle spalle degli ammalati, ha vistosamente toppato. Almeno che non consideri il probabile, a questo punto, licenziamento dei farmacisti in forza all’Asl un ulteriore risparmio sulla pelle delle persone. Il tutto insomma è stata una vera e propria farsa estiva, una farsa che, però, non ha fatto ridere nessuno perché si è giocata solo sulla pelle delle persone che soffrono.

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