Valle Caudina: aggredisce un 25enne armato di roncola, condannato
Valle Caudina: aggredisce un 25enne armato di roncola, condannato. Si è tenuta innanzi al Giudice Monocratico del Tribunale di Benevento, il Processo a carico di Antonio Cuozzo, di Bucciano, di 25 anni.
Il giovane doveva rispondere dei reati di lesioni aggravate dall’uso di una roncola, di danneggiamento; e di violenza privata ai danni di Mauriello Carmine, di 25 anni, di Moiano. Il Cuozzo era difeso dall’avv. Ettore Marcarelli, e la parte civile, Mauriello, dall’avv. Vittorio Fucci.
In particolare il Cuozzo era accusato di aver provocato lesioni personali al volto e al cranio del Mauriello con una roncola e di aver danneggiato a calci e bastonate l’autovettura dello stesso Mauriello il 2 agosto 2017. Insomma, un episodio davvero efferato che aveva provocato grande eco in tutta la Valle Caudina.
All’esito della discussione il Giudice Monocratico ha condannato il Cuozzo Antonio per i reati di lesioni gravi e di danneggiamento alla pena di 7 mesi di reclusione e al risarcimento dei danni, assolvendolo solo dal reato di violenza privata.
Intanto, i Carabinieri della Stazione di Quindici, all’esito di un’attività d’indagine finalizzata al contrasto del fenomeno delle truffe ai danni di società assicurative, hanno denunciato alla competente Autorità Giudiziaria due ragazze del Vallo di Lauro ritenute responsabili di simulazione di reato e falsità in atti.
Le stesse avevano rilasciato false dichiarazioni in merito a un sinistro stradale con investimento, avvenuto a Moschiano; inducendo in errore anche personale medico che redigeva referto medico per le ferite riportate conseguentemente a quell’incidente.
I Carabinieri, data la poca chiarezza della dinamica denunciata, svolgevano approfonditi accertamenti, appurando che era stato inscenato il sinistro stradale; verosimilmente al fine di ottenere una consistente somma di denaro a titolo di risarcimento dalla società assicurativa.
Valle Caudina. aggredisce un 25enne armato di roncola, condannato
Stupisce non tanto la truffa, ma il fatto che a metterla in atto siano state due ragazze, probabilmente, attirare da facili guadagni che non ci sono stati.