Valle Caudina: arriva la stangata d’autunno, aumenti nelle bollette di luce e gas
Valle Caudina: arriva la stangata d’autunno, aumenti nelle bollette di luce e gas. I prezzi dell’energia sono sempre più bollenti. E L’Italia rischia di essere la più penalizzata in Europa: oggi il prezzo medio è infatti pari a 145,03 euro per megawattora.
Subito dietro di lei, con 141,71 euro, Portogallo e Spagna, dove il prezzo medio dell’elettricità ha raggiunto il suo massimo storico nella giornata del 9 settembre. Gli altri Paesi europei invece si attestano intorno ai 130 euro per megawattora.
Perché succede questo all’Italia?
Perché all’Italia sta succedendo questo? A spiegarlo era stata già questa estate la stessa Arera, l’Autorità per l’energia, che in un comunicato analizzava con precisione i motivi alla base degli aumenti (che hanno a che fare anche con la pandemia).
L’aumento delle quotazioni delle materie prime
Dopo i ribassi delle materie prime avvenuto durante la prima ondata del Covid-19, da tempo è in corso una forte crescita delle quotazioni delle principali materie prime energetiche. In particolare i prezzi europei del gas, che sono cresciuti di oltre il 30% nel secondo trimestre del 2021 rispetto al primo e risultano sempre più correlati con il prezzo della CO2.
Valle Caudina: arriva la stangata d’autunno, aumenti nelle bollette di luce e gas
Questi aumenti stanno causando ripercussioni sulle tariffe e sui prezzi finali dei consumatori. Ma il forte aumento delle quotazioni – in continua crescita da inizio anno per la ripresa delle economie – e la decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, avrebbero potuto portare a un aumento ancora più alto.
Ovvero un aumento del 9,9% per l’energia e un +15,3% per il gas se il governo non fosse intervenuto con un provvedimento di urgenza per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del prossimo trimestre.
Oneri di sistema
La soluzione messa in pratica a inizio luglio è stata quella di tagliare una voce di costo da 14,9 miliardi nel 2020, tutti a carico dei consumatori. Si tratta di quegli «oneri di sistema», cioè costi che nulla hanno a che vedere con il costo dell’energia, con il suo trasporto o la gestione.
Attualmente, secondo dati Arera, questa voce è pari al 21,8% della spesa annua per il cliente domestico tipo, servito in regime di maggiore tutela. Intanto, il decreto Lavoro e imprese, approvato il primo luglio, ha previsto di destinare 1,2 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre. In questo caso, utilizzando parte di quanto ricavato dalle aste del mercato europeo dei permessi di emissione di CO2 (Ets). E questo perché quanto ricavato è stato superiore alle aspettative.
Conto salato
CoIl problema però non è risolto: a partire dal 1° ottobre, con l’aggiornamento trimestrale delle bollette di luce e gas, i consumatori potrebbero ritrovarsi comunque un conto più salato, rispetto a quanto accaduto nel precedente aggiornamento del 1° luglio. Il meccanismo di calmieramento messo in campo dal governo a luglio potrebbe dunque essere replicato già prima di ottobre ed evitare così il nuovo balzo dei prezzi.