Valle Caudina: brucia ancora Airola

Redazione
Valle Caudina: brucia ancora Airola
Valle Caudina: brucia ancora Airola

Valle Caudina: brucia ancora Airola . Al peggio sembra non esserci fine. Ogni giorno dobbiamo guardare inermi le nostre montagne bruciare. Certo, i vertici delle forze dell’ordine assicurano grande attenzione, controlli serrati, ma il verde della Caudina continua ad essere divorato dal fuoco.

Il fuoco non si innesca da solo

Per quanto possa fare caldo, il fuoco non si innesca da solo. Questo vuol dire che i serrati controlli. proprio serrati non è che lo siano. Oggi tocca di nuovo ad Airola, con precisione in località Monticello presso l’ex discarica.

Per come stanno le cose, però, questa estate dovremo assistere a tanti di questi incendi. A meno che non si voglia mettere in campo una seria politica ambientale, dove i controlli devono essere chiesti dalle autorità locali.

Incendi boschivi in provincia di Avellino, 2 persone denunciate

Incendio boschivo”: è questa l’accusa di cui dovranno rispondere due persone denunciate dai Carabinieri della Stazione Forestale di Avellino.

Sopralluogo dei carabinieri forestali

L’episodio ha avuto luogo o martedì scorso in località Montenigro del comune di Torrioni. All’esito del sopralluogo i militari hanno accertato che l’incendio era scaturito dall’abbruciamento di ramaglie e segatura provenienti dal taglio di un bosco.

Alla luce delle evidenze emerse i carabinieri hanno identificato i dei due presunti responsabili. I due dovranno pagare per le previste sanzioni amministrative per l’accensione di fuoco in periodo di assoluto divieto e per l’irregolare allestimento e sgombero della tagliata (totale complessivo di oltre 4.300 euro) Ora, però, dovranno rispondere anche in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino.

I servizi predisposti dal Gruppo Carabinieri Forestale di Avellino, volti al contrasto degli incendi boschivi e della pratica dell’abbruciamento dei residui forestali e vegetali continueranno ininterrottamente in tutta l’Irpinia.

Green pass, verso l’obbligo per treni, aerei e grandi eventi

Nei prossimi giorni potrebbe arrivare un aggiornamento delle regole del green pass. Si attende la convocazione della cabina di regia, che potrebbe cambiare le regole per l’utilizzo della certificazione verde.

Certificazione che si ottiene dopo il vaccino. Al momento basta una dose ma a breve sarà necessario completare il ciclo vaccinale per scaricarla o dopo la guarigione dal Covid,. Oppure dopo un test negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

L’orientamento del governo è quello di estendere l’uso del pass anche a luoghi dove fino ad ora non è richiesto. Dovrebbe essere esteso, ad esempio, ai trasporti a lunga percorrenza (treni, aerei o pullman), concerti o festival.

Ma per il momento non si pensa a introdurlo per bar e ristorante, come già avviene in Francia. Questa sarà l’ultima spiaggia, prevista solo se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare sensibilmente.

Il ministro Carfagna

Lo spiega anche la ministra per il Sud Mara Carfagna. Secondo lei cui il green pass sarebbe “lo strumento più adatto ai tempi eccezionali che stiamo vivendo. È l’opposto di una camicia di forza.

Nasce a tutela dei cittadini e delle imprese per liberare tutte quelle attività che la pandemia ha vietato o limitato, e per ripristinare l’esercizio dei diritti in sicurezza. Penso ai concerti di piazza, ai festival estivi, ai raduni, alle gare sportive.

Tutte cose che si potrebbe tornare a fare senza rischi, incentivando tra l’altro i giovani a vaccinarsi”, ha detto in un’intervista a la Repubblica.

enso che da noi sia difficile utilizzarlo per trasporti pubblici, bar e ristoranti, dove fra l’altro le misure a tutela della salute pubblica sono sempre state rispettate. Mentre sarebbe opportuno per grandi eventi, viaggi aerei o discoteche, dove il pericolo di assembramento è alto”.

Contro l’estensione del pass

Anche i Cinque Stelle sono contro l’estensione del pass a bar e ristoranti, e se il modello francese dovesse approdare anche in Italia sarà necessario garantire tamponi gratuiti. Anche perché è complicato effettuare controlli a tappeto all’ingresso.

Il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri sottolinea che l’idea di imporre il green pass per queste attività non è un’ipotesi che il governo sta prendendo al momento in considerazione.

“Non dico che debba servire per andare al ristorante, ma se a un certo punto dovessimo arrivare a 30mila contagi con gli ospedali che vanno in difficoltà a quel punto cosa faccio metto le restrizioni per i bar e per i ristoranti oppure dico lasciamoli aperti in sicurezza? È chiaro che il Green pass offre un’occasione in questo senso”.

Quel che è certo è che nell’immediato ci sarà una modifica dei requisiti per il rilascio: sarà necessario aver ricevuto anche il richiamo del vaccino anti Covid, così come avviene per il green pass europeo. Anche perché per ottenere una protezione adeguata contro la variante Delta servono due dosi, come hanno spiegato gli scienziati.

Inoltre potrebbe esserci un tagliando anche per i parametri che servono ai cambi di colore delle Regioni: su questo c’è un accordo pressoché unanime nel governo, con l’avanzare della campagna vaccinale dovranno pesare di più ricoveri, a scapito di Rt e incidenza.

Diversamente alcune Regioni rischiano di passare in giallo già dalla prima settimana di agosto, con il ritorno al coprifuoco e alle mascherine all’aperto obbligatorie.mento della guardia costiera libica, il Giornale segue la discussione al Senato sul disegno di legge Zan, e la Stampa intervista il ministro del Lavoro Orlando.