Valle Caudina: Ciampi denuncia la gestione fallimentare della linea ferroviaria

Redazione
Valle Caudina: Ciampi denuncia la gestione fallimentare della linea ferroviaria
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Valle Caudina: Ciampi denuncia la gestione fallimentare della linea ferroviaria. Nel giorno in cui la Regione #Campania risponde alla nostra interrogazione sulle criticità della linea ferroviaria dell’#Eav #NapoliBeneventoViaCancello. Un altro duro colpo ai pendolari, come sottolineato dal “Comitato Disagiati della Valle Caudina”, arriva dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle ferrovie e infrastrutture

L’agenzia  fissa il limite massimo di velocità sulla tratta a 50 km orari. Si passa dai 120 all’ora ai 50 km orari raddoppiando i tempi di percorrenza. Esistono gravi motivi di sicurezza che rendono necessaria la misura. Esistono però, secondo me, anche gravi motivi per cui fare pressing sull’Eav perché si rendano immediatamente esecutivi i progetti finanziati.

La nota di Ciampi

Lo sottolinea in una nota Vincenzo Ciampi, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle. L’unico politico che si sta interessando veramente della linea ferroviaria.

Ci sono, dice ancora Ciampi,  il FSC – fondo sviluppo e coesione – (28 milioni) e fondi per le nuove tecnologie (9 milioni) e altri 29 milioni per l’attrezzaggio risalenti ad una delibera del 2017. Senza parlare dei sette treni costati 40 milioni.

I soldi ci sono

Insomma di soldi ce ne sono. Già spesi pochi e da spendere (moltissimi). E se si tiene conto che a dicembre la Regione ha inserito nelle opere da candidare al Recovery Fund la tratta con una richiesta di 120 milioni, il quadro è completo.

Allora la domanda è, cosa si è fatto nei 9 anni della gestione Eav visto che solo in questo mese è stato approvato e validato il progetto esecutivo da 40 milioni per il controllo della marcia dei treni e che solo a febbraio sarà bandita la gara per la riqualificazione della stazione di Benevento.

In sostanza, a tutto si pensa meno che a rendere funzionale e sicura la strada ferrata. Anni di progettazione senza nemmeno un cantiere portano a disagi infiniti.

La Regione è subentrata nella titolarità della linea nel 2000, oggi assistiamo ad un nuovo passaggio di competenze, il ritorno allo status quo ante. E altro tempo sta passando per la definizione del trasferimento della concessione della infrastruttura a Rfi.

Certificato di fallimento

Tutto questo certifica il fallimento di anni di gestione regionale, mentre siamo ancora alla fase dell’interlocuzione tecnica a cui la Regione partecipa svogliatamente. Mi viene dunque da sposare la richiesta del “Comitato Disagiati della Valle Caudina” guidato da Augusto Genovese. Signori miei levate mano, cedete il pacchetto a Rete ferroviaria italiana e non avremo che ringraziarvi.