Valle Caudina: con l’arresto di Di Matola termina tutto ?

Redazione
Valle Caudina: con l’arresto di Di Matola termina tutto ?
Valle Caudina: con l'arresto di Di Matola termina tutto ?

Valle Caudina: con l’arresto di Di Matola termina tutto ? Ed ora? Con l arresto di Salvatore Di Matola è tutto finito? Si possono archiviare i tre giorni con il fiato sospeso che ha vissuto San Martino ed un po’ tutta la Valle Caudina? Prima di riporre l’accaduto nel dimenticatoio, cosa in cui eccelliamo noi caudini, qualche riflessione bisogna farla.

L’operato delle forze dell’ordine

Iniziamo dall’operato delle forze dell’ordine. I carabinieri non hanno dato tregua al feritore di Fiore Clemente. Lo hanno braccato, inseguito non lasciando nulla al caso. Così, il 35enne è caduto nella rete che questa mattina lo ha fatto arrestare davanti la stazione centrale di Napoli. Ora si trova recluso presso la casa circondariale di Poggioreale a Napoli e dovrà rispondere di tentato duplice omicidio.

Allo stesso tempo, però, vale la pena ricordare che, subito dopo l’assassinio di Orazio De Paola, le istituzioni promisero una tenenza di carabinieri a San Martino Valle Caudina ed il potenziamento degli organici del commissariato di polizia di stato a Cervinara.

Questo anche perché si temeva l’inizio di una vera e propria faida. E, non a caso, anche in questa vicenda è coinvolto un Di Matola

Purtroppo, a caldo si assicurano tante cose poi, come sempre, il territorio resta sguarnito, indifeso e vulnerabile. Di Matola, da poco aveva terminato di scontare una pena agli arresti domiciliari. Questo, però, non gli ha impedito di girare armato e sparare.

Da anni, su queste colonne denunciamo la carenza delle forze dell’ordine in Valle Caudina. Nonostante i grandi sforzi che fanno carabinieri, agenti di polizia e agenti di polizia municipale, spesso capita che non si può contare neanche su una pattuglia in servizio in ben quattro comuni, Roccabascerana, San Martino Valle Caudina, Rotondi e Cervinara.

La carenza di personale influisce sul controllo del territorio ed influisce anche sulle indagini. Così, ad esempio, prevenire un attentato diventa una pia illusione. Manca il controllo e manca chi indaga ed allora tutto lascia campo libero a chi non ha buone intenzioni.

Un discorso a parte, poi dovrebbe essere fatto sul virus della violenza che attecchisce sempre di più tra le nuove generazioni. Basta uno sguardo, una spinta per innescare violenti pestaggi e risse improvvise. Una violenza che è legata al doppio filo al consumo smodato di cocaina.

Il traffico di stupefacenti

Anche sul traffico di sostanze stupefacenti bisognerebbe riflettere e farlo seriamente. La botta di coca il sabato sere non se la nega nessuno. Ma quando si compra, allo tempo si finanzia qualche piccolo delinquente che sogna di diventare un boss e non ha remore a sparare in pieno giorno. Per due volte è andata bene, non possiamo aspettare che ci rimetta un innocente.