Valle Caudina: elezioni e rappresentanti di lista

Redazione
Valle Caudina: elezioni e rappresentanti di lista
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Valle Caudina. E’ una piccola compravendita elettorale che si svolge, praticamente, ad ogni tornata. Non stiamo parlando di fatti gravi, come la scheda ballerina. Ci riferiamo a questioni lecite che, però, danno il senso della moralità di persone che si vendono anche per qualche giorno di permesso. Stiamo parlando dei rappresentanti di lista, una figura importante che all’interno del seggio ha anche il ruolo di pubblico ufficiale. Queste sono le sue funzioni: il compito principale del rappresentante di lista consiste nel prevenire eventuali irregolarità ai danni del gruppo politico, del candidato o del comitato referendario che egli rappresenta. In nessun caso egli può ostacolare o rallentare il corretto svolgimento delle operazioni elettorali: il presidente di seggio, consultati gli scrutatori, può disporre l’allontanamento dei rappresentanti che esercitino pressioni sugli elettori o che, sebbene richiamati due volte, continuino a intralciare le operazioni. Insomma, si tratta di una funzione di garanzia, un’importante funzione. La norma recita anche che i rappresentanti di lista, se lavoratori dipendenti, hanno diritto a un giorno di riposo retribuito per la domenica in cui si svolgono le elezioni, oltre a uno oppure due giorni di permesso retribuito per il sabato e il lunedì, in cui si tengono generalmente l’allestimento del seggio e lo scrutinio. Ai rappresentanti di lista non spetta invece alcuna indennità in denaro.
Ebbene, in Valle Caudina, in tutti i comuni, all’insediamento dei seggi si presentano i rappresentanti di lista, esponenti di tutti i partiti con la nomina della lista. Si tratta, manco a dirlo, di dipendenti pubblici, consegnano la nomina e poi spariscono. Si rifanno vivi, non tutti in verità, nella giornata di domenica per ritirare l’attestato di partecipazione, timbrato con il sigillo del seggio e la firma del presidente e poi vanno via. Insomma qualche minuto di disturbo per poter avere tre giorni di ferie. Ferie a cui avrebbero diritto se, effettivamente, svolgessero il proprio ruolo. Nei seggi, invece, non si vedono mai. E, badate bene, si tratta di dipendenti a tutti i livelli. Sarebbe bello se venisse fornito l’elenco di coloro che si fanno accreditare e poi non assistono allo svolgimento delle operazioni. Invece, questo ennesimo danno alla pubblica amministrazione si consuma sotto gli occhi di tutti, con il tacito assenso dei nostri rappresentanti istituzionali.