Valle Caudina, i Cinque Stelle: Dissesto idrogeologico sia priorità sempre

Il Caudino
Valle Caudina, i Cinque Stelle: Dissesto idrogeologico sia priorità sempre

Riceviamo e pubblichiamo.

Le conseguenze di fenomeni meteorologici di grande intensità assumono il carattere tragico che vediamo con crescente frequenza in un’Italia definita fragile dal Rapporto Ispra 2018. Oltre il 90% dei Comuni è in area dove il rischio idrogeologico è notevole.
Le piogge che hanno preceduto lo scorso Natale e i conseguenti pesantissimi danni alla Valle – principalmente in San Martino Valle Caudina – hanno prodotto una nuova inaspettata emergenza su cui è straordinaria la mobilitazione di Soggetti coinvolti a vario titolo e l’impiego di risorse.
Politica locale e regionale e gli organi statali periferici e gli enti e le Istituzioni a vario titolo coinvolte nella questione sono tutti nuovamente mobilitati a occuparsi di dissesto e rischio idrogeologico.
Il coordinamento caudino del Movimento 5 stelle ha voluto svolgere l’ultima riunione dell’anno proprio nel comune di San Martino a sottolineare l’espressione di vicinanza e solidarietà alla comunità sammartinese, al Sindaco e amministrazione tutta. Un ringraziamento particolare va a quanti – sindaco, amministratori, forze dell’ordine e strutture di protezione civile in primis – si sono prodigati per affrontare l’emergenza nella sua fase più pericolosa.
Le azioni per ripristinare la normalità possibile sono in corso e l’augurio è di un rapido sollievo per le persone che hanno dovuto lasciare la propria abitazione.
La gestione emergenziale degli avvenimenti deve fare il suo corso con il sostegno di tutti.
Si può però già guardare oltre (e per molti versi si deve) e ragionare su una prospettiva post-emergenziale.
Sul tema del dissesto idrogeologico si sono accumulate quantità industriali di analisi e ricette – anche autorevoli e di pregio – che spiegano e dimostrano l’insufficienza di un approccio che è “brillante” nella gestione delle emergenze e del tutto fallimentare nella ordinaria gestione del rischio idrogeologico. Un sistema inefficiente che costringe a riparare invece che prevenire. I cittadini ascoltano questo da sempre.
Riteniamo sottolineare la necessità di superare quell’approccio. Va fatto e va fatto a partire dalla politica e dagli amministratori locali che possono (devono) avviare una riflessione ed elaborazione sul tema della difesa del suolo e dell’ambiente e sul rischio da dissesto idrogeologico. Non come fatto episodico e straordinario ma sistematico e ordinario, in chiave integrata e unitaria sull’intera Valle con l’obiettivo di una efficace relazione con gli altri livelli istituzionali e per individuare risorse e interventi efficaci e decisivi, capaci di dare una stabile  condizione di sicurezza al territorio e alle popolazioni.
Sono disponibili – lo dicevamo – analisi pregevoli e da valorizzare: è il caso della relazione della corte dei conti sul periodo 2016-2018 a proposito “dell’impiego del fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico”. Tra l’altro vi si legge che “… l’indagine ha evidenziato la scarsa efficacia delle misure adottate, se si considera che le risorse effettivamente erogate alle Regioni a partire dal 2017 al 31.12.2018 rappresentano solo il 19,9 per cento dei 100 milioni di euro in dotazione al fondo e che, rispetto all’indagine n. 1/2015/G “Piani strategici nazionali e Programmi di interventi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”, il quadro complessivo delle problematiche risulta immutato, nonostante gli interventi correttivi posti in essere. Gli stessi interventi programmati dalle Regioni e finanziati dal Fondo a partire già dal 2017 risultano o non ancora partiti o in via di esecuzione”.
Dunque si tratta di aprire una stagione in discontinuità con il passato in cui il tema sia nell’agenda politica e dibattimentale in via permanente e prioritaria e dove il monitoraggio degli interventi sia svolto e reso di dominio pubblico, favorendo l’affermarsi di un controllo diffuso delle comunità locali che sono le stesse che hanno subito e continueranno a subire i rischi del dissesto idrogeologico se le cose non cambiano.
Auguri di un Buon Anno Nuovo
coordinamento caudino Movimento 5 stelle