Valle Caudina: il furgone di Airola ci racconta cosa stiamo diventando
Airola. Certo, sono stranieri. Certo, il papà cerca di portare un poco di pane a moglie e figli, chiedendo l’elemosina. E lo fa con dignità, perchè ci vuole dignità anche nel chiedere la carità. Certo, sopravvivono in un furgone che da più di un mese è parcheggiato in Piazza Mercato ad Airola.
Ma tutto questo è in grado di giustificare la nostra completa indifferenza? Può scagionare chi voleva dare in locazione alla Caritas Diocesana una baracca per far abitare queste persone?
Il post che ha pubblicato il consigliere comunale Bartolomeo Laudando sul furgone parcheggiato in piazza Mercato, potrebbe squarciare il velo di ipocrisia che avvolge questa storia e nasconde il nostro lato oscuro.
Il Caudino, in due articoli, si è già occupato di questa famiglia serba, composta da quattro persone, con una bambina diversamente abile, ed ha raccolto l’appello della Caritas a cercare un’abitazione, degna di questo nome.
E’ passato più di un mese e, forse, solo domani si muoverà qualcosa.
Bisognerebbe chiedersi, come mai, con tante case vuote, nessuno ha voluto affittare qualche stanza a questa gente. Non solo ad Airola, ma anche nei paesi vicini.
Bisognerebbe chiedersi cosa stiamo diventando e constatare come, ogni giorno che passa, diamo un colpo mortale alla nostra umanità e soffochiamo anche la pietà. Prima gli italiani, dirà qualcuno. Certo, prima gli italiani anche se stiamo precipitando nell’abisso della disumanità.
Peppino Vaccariello