Valle Caudina: la Cgil,la tragedia di Marcinelle e la memoria corta su Antonio Sacco

Redazione
Valle Caudina: la Cgil,la tragedia di Marcinelle e la memoria corta su Antonio Sacco
Valle Caudina: la Cgil,la tragedia di Marcinelle e la memoria corta su Antonio Sacco

Valle Caudina: la Cgil,la tragedia di Marcinelle e la memoria corta su Antonio Sacco. La Cgil irpina partecipa alle celebrazioni, per l’anniversario di una delle più grandi tragedie sul lavoro al mondo nella miniera di Marcinelle, un incendio divampato l’8 agosto del 1956, nel quale persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani, è un evento per rendere omaggio all’emigrazione italiana, alle sue vittime e a quanti hanno sofferto sfruttamento, discriminazioni e razzismo nell’intento di migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro.                                                  

Immane tragedia

Per la CGIL è importante riaffermare sempre che Marcinelle non è solo un evento celebrativo. La ricorrenza deve mantenere vivo il ricordo di questa immane tragedia affinché non si ripeta più in Europa e nel resto del mondo, e, allo stesso tempo, è l’occasione per ribadire i valori profondi sui quali è stata costruita l’Europa, tra questi il rispetto per la dignità umana, la non discriminazione, l’uguaglianza, la democrazia.                

«Le celebrazioni della tragedia di Marcinelle – afferma Fiordellisi, segretario della Cgil Irpina – devono essere memoria e pratica quotidiana contro lo sfruttamento dei lavoratori, affermare la sicurezza e prevenzione in tutti luoghi di lavoro, con una reale presa di coscienza anche di cittadini e associazioni».

La difesa della giusta memoria

«Noi lottiamo per difendere la giusta memoria – sottolinea Fiordellisi – a Marcinelle 67 anni fa morirono operai costretti a scappare dall’Italia, come oggi muoiono o si infortunano tanti per la scarsa o inesistente sicurezza sia italiani che stranieri, troppi, lavoratori sfruttati nelle “nuove” miniere del lavoro frastagliato, nelle filiere dei sub appalti e dei servizi.

Come allora a Marcinelle molti italiani emigrati e o migranti, di oggi, lottano per una vita degna di essere vissuta, per le loro famiglie e per il loro futuro, decidendo di abbandonare la terra di origine».

«Quello che succede con i tanti morti sul lavoro è una tragedia umana, sociale e spesso anche una questione di legalità, che deve scuotere le coscienze di tutti.

La Cgil Avellino si assume impegni e responsabilità incisive e risolutive. Per questo – ribadisce Fiordellisi – abbiamo deciso di chiedere la costituzione di parte civile come Cgil Avellino per ogni infortunio grave o decesso sul lavoro, così da supportare con più forza anche l’azione sindacale dei protocolli, questo è anche un modo per onorare il ricordo e il sacrificio dei lavoratori italiani a Marcinelle e nel mondo.

Da sempre, siamo impegnati, in Irpinia come altrove, contro lo sfruttamento, la nostra è una battaglia che può e deve essere vinta solo con un presidio permanente del territorio realizzato in modo sinergico tra sindacati, istituzioni, imprese e associazioni così come stiamo cercando di fare con i Protocolli, in particolare il Protocollo Sicurezza e Formazione nei luoghi di lavoro siglato in Prefettura a Dicembre 2022».

Aumentare i controlli

«Siamo molto preoccupati – dice Fiordellisi –  per le nuove regole che sul codice degli appalti pubblici, permettendo una discrezionalità, senza pubblicistica e subappalti a cascata con competizione da costo del lavoro problematica se non proprio drammatica. Per la Cgil è fondamentale che lo Stato aumenti in modo significativo le azioni di controllo e contrasto all’illegalità, in particolare sui sub appalti e sulle varie forme di caporalato, le persone e il lavoro devono recuperare la loro dignità, quindi sono indispensabili vere politiche per il lavoro, sociali e abitative per tutti: nessuno escluso».

«Per questo la reintroduzione dei voucher, nei servizi, la riduzione dell RDC, il mancato contrasto ai contratti pirata con paghe da fame e lavoro povero, sono segnali negativi che il governo manda, per questo oggi ci sentiamo di chiedere al governo, da un territorio di forte emigrazione responsabilità sociale per dare dignità, legalità, sicurezza e retribuzioni dignitose sul lavoro, per tutte e tutti lavoratrici/ori, italiane/i e straniere/i».

La via maestra delle istituzioni

«La Costituzione del 1948 è la nostra “Via Maestra” – dice in fine il segretario Fiordellisi – l’affermazione dei principi, la dignità dei cittadini, per il lavoro, in essa contenuti e che vanno applicati oggi più che mai, ci portano a manifestare il 7 Ottobre a Roma con oltre 100 associazioni, la tragedia di Marcinelle è un ricordo, monito ad agire, sempre nel solco della Costituzione Italiana da applicare e non disarticolare».

Sin qui il comunicato stampa della Cgil irpina che affronta temi importanti e tutti da sottoscrivere. Peccato, però, che in questo lungo documento il sindacato dimentica una delle vittime che, a nostro parere, è la più viva rappresentazione di questa immane tragedia.

Si chiamava Antonio Sacco, aveva solo sedici anni ed  era irpino di Cervinara. Non è la prima volta che la Cgil ” dimentica ” la Valle Caudina. Già in passato abbiamo fatto notare queste omissioni al segretario Fiordelisi.

I vuoti di memoria

La Camera del Lavoro dimentica questo giovanissimo operaio Il Caudino non si stancherà mai di ricordarlo e se il segretario ha la bontà di seguirci, a breve, come facciamo ogni anno, pubblicheremo la sua storia. Magari così, il prossimo anno non avrà vuoti di memoria.