Valle Caudina: La strage di Parigi nel racconto di una famiglia cervinarese e una ragazza di San Martino

Redazione
Valle Caudina: La strage di Parigi nel racconto di una famiglia cervinarese e una ragazza di San Martino

Ci sono tanti nostri conterranei che vivono all’ombra della Torre Eiffel e stanno vivendo, come tanti parigini, l’orrore di queste ore. Ad esempio nella capitale francese, vive Felice Romano di Cervinara e, addirittura, ieri sera era allo stadio, per la partita Francia-Germania.
Per farci conoscere la sua storia ed i momenti vissuti, ci ha inviato questa mail.
“Ciao mi chiamo Felice Romano e sono  di Cervinara. Io con mia moglie e mia figlia, ieri sera, eravamo andati a vedere la partita della Francia quando abbiamo appreso dopo 30 minuti dall’inizio della gara della sparatoria avvenuta. Ci hanno fatto scendere nel campo senza farci uscire. E’ stato sconvolgente perché ci potevamo aspettare di tutto ma ringraziando a Dio siamo a casa sani e salvi”.
Insomma, Felice Romano si è trovato nell’epicentro dell’orrore perché proprio allo stadio, c’è stato uno degli attacchi più cruenti. Si trovava, invece, a Le Halles, una ragazza di San Martino Valle Caudina che preferisce non compaia il suo nome, ma ci ha raccontato tutta la paura vissuta dalle 22 e 30 alle 24.00 passate, quando è riuscita a tornare a casa.
Lei ha vinto un dottorato di ricerca in una prestigiosa università e vive al confine sud di Parigi. Ieri sera, insieme ad una amica si è recata in questa zona centrale, votata ai giovani. Appena si è sparsa la notizia degli attacchi terroristici, quella zona si è svuotata, ma nessuno, per ovvi motivi, era disposto a prendere mezzi pubblici. La nostra conterranea e la sua amica hanno cercato, disperatamente, un taxi ma erano tutti strapieni e le compagnie subissate da telefonate e, quindi, con i centralini in tilt. E’ stata una lunga ed angosciante attesa, con notizie, non controllate di stragi, sparatorie ed attentati.
Poi, finalmente, è arrivata una vettura che ha portato le due a casa, da dove non sono uscite per tutta la giornata di oggi. La nostra amica, che era stata colpita dall’aria frizzante ed entusiasmante che si vive a Parigi, da ieri non riconosce più la città. Sulla torre Eiffel è calato un velo di paura, di terrore, la gente resta tappata in casa perché teme di essere colpita, a tradimento. Il presidente Hollande ha detto che la Francia è in guerra e, purtroppo, queste testimonianze ci confermano che è proprio così.

 Peppino Vaccariello