Valle Caudina: muore a 52 anni per un bypass gastrico, indagati due medici del Fatebenefratelli

Redazione
Valle Caudina: muore a 52 anni per un bypass gastrico, indagati due medici del Fatebenefratelli
Al via i percorsi di accompagnamento alla nascita al Fatebenefratelli

Valle Caudina: muore a 52 anni per un bypass gastrico, indagati due medici del Fatebenefratelli. Era morta a soli 52 anni. Madre di tre figli e già nonna era spirata lo scorso otto febbraio all’ospedale Fucito di Mercato San Severino. Si era rivolto a quell’ospedale dopo i problemi sorti a seguito di un intervento di bypass gastrico che aveva effettuato presso l’ospedale Fatebenefratelli di Benevento.

Donna di Sant’Agata dei Goti

Si tratta, come scrive Ottopagine Benevento,  di una donna di Sant’Agata dei Goti.  Purtroppo, la sua situazione era poi precipitata, fino al momento in cui la sua esistenza era terminata. I familiari, rappresentati dagli avvocati Gaetano Piccoli e Pietro Farina, avevano presentato una denuncia ai carabinieri, innescando una indagine che aveva inizialmente coinvolto, come atto dovuto, venti medici.

L’inchiesta è stata portata avanti dalla Procura di Nocera Inferiore  che ora l’ha conclusa, chiamando in causa, per presunte imperizia, imprudenza e negligenza, due medici dell’ospedale di viale Principe di Napoli.

I sanitari sono difesi dagli avvocati Adele Granata e Claudio Barbato, hanno adesso venti giorni a disposizione per chiedere di essere interrogati o produrre memorie, poi il Pm procederà alle eventuali richieste di rinvio a giudizio.

Tre interventi

La 52enne si era ricoverata nel settembre del 2020 al Fatebenefratelli, dove era stata sottoposta, come detto, ad un intervento di bypass gastrico.  Lo aveva dovuto fare a causa del peso eccessivo del corpo. Dopo il primo, il mese successivo, ne avevaerano seguiti altri due, sempre nella stessa struttura.

Tornata a casa, le sue condizioni non erano migliorate, al punto da costringerla anche a rivolgersi al presidio di Sant’Agata dei Goti e, infine, all’ospedale  di Mercato San Severino, che le era stato consigliato come centro specializzato.

A distanza di una dozzina di giorni dal momento in cui vi era entrata, le era stata praticata un’ulteriore operazione, evidentemente ritenuta indispensabile dopo quelle già subite a Benevento. Ora potrebbe essere il processo a stabilire come sono andate le cose.