Airola: ” la scuola è diventata terra di nessuna”, lettera di un genitore della Vanvitelli

Redazione
Airola: ” la scuola è diventata terra di nessuna”, lettera di un genitore della Vanvitelli

Una lettera che denuncia il disagio di una scuola più volte violate. La scrive Raimondo Borrelli, genitore di un alunno della Vanvitelli di Airola. Ricordiamo che questa mattina docenti ed alunni hanno effettuato un flash mob per protestare contro questa situazione.  La lettera è stata inviata al sindaco di Airola e per conoscenza al pefetto di Benevento, ecco la missiva.

Illustre Sindaco,

dopo i  reiterati furti presso l’I.C. Vanvitelli di Airola sento il dovere da genitore di comunicare a questi “intrusi” , che anche i loro figli, quando tornano a scuola, potrebbero trovare aule devastate, proiettore e pc scomparsi , e magari proprio nel giorno in cui avevano preparato una ricerca a cui avevano lavorato tanto e che avrebbero dovuto mostrare alla classe, sono soprattutto gli studenti che a casa non possiedono questi strumenti, o coloro per i quali rappresentano un modo diverso per apprendere. A volte studenti disabili, per i quali questi strumenti sono indispensabili.

“Quello che  fa arrabbiare però, è che abbiate violato lo spazio dei ragazzi e delle ragazze, minando le certezze con cui cerchiamo di farli crescere”.

Sig. Sindaco, nella mia idea di città, la collaborazione è certamente un valore e anche un approccio operativo. Ma ora, sono arrabbiato con chi ha permesso che la scuola, non solo la nostra purtroppo, diventasse una terra di nessuno, un luogo in cui si riesce a entrare con una semplice spallata a una finestra, tutte le volte che si vuole.

Arrabbiato con gli stessi che da anni “costringono” i nostri e i loro figli, ad una didattica precaria in infrastrutture posticce, gli stessi che non considerano l’attività motoria un bene primario per la crescita psicofisica.

Arrabbiato con chi non ritiene la scuola una priorità. Arrabbiato con chi non protegge i nostri istituti scolastici e con chi non ha ancora posto in essere determinazione per contrastare questo barbaro fenomeno dei furti. Non essere riusciti ad affrontare questo problema in tempi rapidi rappresenta un fallimento delle Istituzioni.

Il silenzio assordante preoccupa,  inquieta perché percepito come una forma di passività e una sfiducia nelle Istituzioni. La Scuola è e deve restare un luogo di formazione sicuro, contribuendo, in maniera determinante, alla crescita fisica, culturale e psicologica dei cittadini di domani. È evidente che quanto finora fatto non è sufficiente!!!

Raimondo BORRIELLO